Uno dei mercati più emergenti è l’India e la mobilità urbana sta diventando un problema sia per la crescita di mezzi su strada, che per l’inquinamento. Affianco a queste tematiche vi è il divario tra classi che ha portato alcune case automobilistiche a muoversi nella direzione di vetture low cost, che permettono di spostarsi liberamente con una spesa assai bassa. La Bajaj RE60 è un piccolo veicolo a quattro ruote che si appresta a divenire la concorrente diretta della Tata Nano.
Prezzo ridicolo
Due le versioni proposte, una base e una più rifinita, e due sono anche le configurazioni degli interni che potranno essere scelti varianti a 3 o 4 posti. Con un prezzo di 1.800 euro non punta ad un comfort di riferimento, anzi: l’abitacolo risulta poco curato e le soluzioni adottate ricordano molto i quadricicli leggeri (che tutti conoscono con il nome di minicar) che circolano nelle grandi città italiane.
Per intenderci le macchinine che si possono guidare a 14/16 anni che però nelle ultime versioni superano di gran lunga il comfort e le dotazioni della Bajaj, grazie a sedili in pelle, vetri elettrici, navigatore, impianti Hi-Fi curati, fari led e molto altro. La propulsione è affidata ad un motore a benzina molto diffuso: è un monocilindrico DTSi (Digital Twin Spark ignition) da 200cc in grado di erogare 20 Cv e 51 Nm, soluzione già adottata su oltre 10 milioni di veicoli.
Anche il peso rimane molto contenuto, 400 Kg, mediante l’utilizzo di plastiche per la carrozzeria e finiture degli interni non ricercate e molto spartane, ma ciò contribuisce a raggiungere la velocità massima di 70 Km/h. I consumi sono un altro punto forte: 24 Km/l in città e fino a 35 Km/l in autostrada, con il prezzo del greggio che è di 76.9 Rs al litro (al cambio attuale poco meno di 1 euro): è quindi in grado di percorrere 100 Km con poco meno di 3 euro.
Manovre agevolate
Le dimensioni ridotte (lunghezza 2,75 metri, altezza 1,65, larghezza 1,32 ) aiutano nelle manovre, nel traffico e nella ricerca del pargheggio. La Bajaj RE 60 rimane comunque un’evoluzione del rickshaw, mezzo tipico indiano apparso per la prima volta nel 1897: se all’inizio veniva trainato da un uomo con un passeggero seduto comodamento sul “carro”, si è poi evoluto nelle soluzioni trainate dalla bici (Cycle rickshaw), da una motoretta (Auto rickshaw, il concetto della Piaggio Ape) e viene utilizzato anche in prossimità degli aeroporto come servizio Taxi veloce per evitare il traffico.
E’ la stessa Bajaj Auto a definire la natura della RE60: “Non può essere definita una vera automobile, quanto piuttosto un veicolo per passeggeri con posto per quattro persone”. Lanciata nel mercato indiano, non è stata prevista una commercializzazione in Europa, bensì nei Paesi dove vi è una forte domanda di motorizzazione di massa, ad esempio Sri Lanka, Bangladesh e Colombia. Oltre a questo è facile immaginare ci siano problemi di sicurezza come nel caso della Tata Nano, più volte annunciata anche per i mercati occidentali ma ancora oggi non in grado di superare i rigidi controlli di sicurezza previsti per l’entrata in commercio frenata da una protezione insufficiente.