L’impianto a Gpl è una soluzione sempre più popolare per chi cerca di coniugare risparmio economico e rispetto ambientale. Questo sistema sfrutta una bombola, comunemente posizionata nel vano bagagli o nello spazio della ruota di scorta, come serbatoio per il gas. Nonostante una possibile riduzione dello spazio utile nel veicolo, i benefici in termini di risparmio sui costi di carburante e la minore emissione di sostanze inquinanti sono innegabili.
Come qualsiasi altro tipo di veicolo, anche le auto Gpl necessitano di una manutenzione periodica per garantirne la sicurezza e l’efficienza. La revisione, in particolare, è un requisito legale che non può essere trascurato. Secondo la normativa vigente, la prima revisione deve essere effettuata dopo quattro anni dalla data di immatricolazione del veicolo. Quindi è obbligatorio sottoporre l’auto a GPL a controlli biennali.
Come funziona la revisione delle auto a Gpl
Nel corso della revisione dell’auto Gpl, il meccanico esegue un controllo dettagliato di diversi componenti del veicolo per assicurarsi che tutto sia in perfette condizioni e che rispetti le specifiche di omologazione.
Il focus è sul corretto funzionamento dei freni così come sul sistema elettrico che deve essere operativo per supportare tutte le funzioni del veicolo. L’usura degli assi e degli pneumatici, insieme allo stato delle sospensioni, viene quindi attentamente valutata. Questi componenti devono essere in ottime condizioni per garantire stabilità e sicurezza su strada.
Anche il telaio e il sistema di sterzo, indispensabili per la struttura e la manovrabilità del veicolo, finiscono sotto osservazione dei meccanici. La regolarità delle emissioni e il livello dei rumori prodotti dal veicolo sono quindi misurati per assicurarsi che il veicolo rispetti gli standard ambientali e acustici. Al termine della revisione, il meccanico rilascia un certificato che attesta l’esito del controllo. Gli esiti possibili sono tre:
regolare: se il veicolo supera con successo tutti i controlli, la revisione è considerata regolare e si può continuare a utilizzare il veicolo senza problemi fino al prossimo controllo programmato;
ripetere: se vengono riscontrate anomalie viene richiesto di risolverle e di ripresentare il veicolo per una nuova verifica entro un mese;
sospeso: in caso di problemi gravi, la revisione non viene superata e si è obbligati a portare il veicolo dal meccanico per effettuare le riparazioni necessarie prima di poter tornare in strada.
Cosa bisogna sapere sulle bombole delle auto Gpl
La sostituzione delle bombole Gpl ogni 10 anni è una misura di sicurezza. Questo passaggio, fondamentale per garantire l’integrità e l’affidabilità del sistema Gpl, deve essere eseguito all’interno di officine specializzate o centri autorizzati. Durante la sostituzione, le vecchie bombole vengono rimosse e sostituite con nuove che rispettano gli standard di sicurezza e omologazione.
Per sapere quando è il momento di sostituire le bombole bisogna identificare la data di fabbricazione, generalmente incisa o stampata sulla bombola stessa. Di solito si trova un numero seriale o una data che indica quando la bombola è stata prodotta. Conoscere questa informazione è importante per mantenere il veicolo in conformità con la legge e per pianificare per tempo la sostituzione.
Nel corso degli anni, le bombole delle auto Gpl possono subire usura e corrosione che mettono a rischio la capacità di contenere il gas in modo sicuro. Sostituendole regolarmente, non solo si aderisce alle normative legali, ma si assicura anche che il sistema continui a operare in condizioni ottimali.
Quando va sostituito il serbatoio
La revisione e la sostituzione del serbatoio Gpl non sono decisioni facoltative o soggette a valutazioni soggettive del meccanico. Questi interventi sono regolati dalla normativa europea ECE/ONU 67/01, che stabilisce le tempistiche per garantire la sicurezza e l’efficienza delle auto a Gpl.
Secondo la direttiva comunitaria, il serbatoio delle auto Gpl ha una durata massima di dieci anni a partire dalla data di immatricolazione del veicolo o dall’installazione dell’impianto. Dopo questo periodo, è obbligatorio sostituire il serbatoio per mantenere il veicolo conforme agli standard di sicurezza e legali. La data di scadenza è facilmente identificabile grazie alla targa identificativa posta sul serbatoio, dove è indicata la data di produzione.
Con il passare del tempo, anche il miglior serbatoio inizia a mostrare segni di usura e può diventare meno affidabile. Utilizzare un serbatoio oltre la sua data di validità può esporre il veicolo a una serie di rischi, tra cui perdite di gas e potenziali incendi.
Sanzioni per mancata sostituzione del serbatoio scaduto
Le multe per la circolazione con un serbatoio GPL scaduto variano da 173 a 694 euro. Se la violazione viene reiterata, l’importo della sanzione può raddoppiare. Non solo, ma la polizia può procedere al ritiro della carta di circolazione, impedendo di fatto l’uso del veicolo.
Se un proprietario decide di ignorare il divieto e continua a circolare con un serbatoio scaduto, le conseguenze legali sono ancora più severe. In caso di controllo, la sanzione può variare da 1.998 a 7.993 euro e il veicolo può essere sottoposto a fermo amministrativo per 90 giorni.
In caso di ulteriori infrazioni, il Codice della strada prevede misure ancora più drastiche, come la confisca amministrativa del veicolo. Significa che il veicolo può essere sequestrato e trattenuto dalle autorità, impedendo al proprietario di recuperarlo.
I costi da sostenere
Quando si parla di revisione auto Gpl, uno degli aspetti più importanti da considerare è il costo, che può variare a seconda del luogo in cui si decide di effettuare il controllo tra le officine della Motorizzazione civile e quelle private autorizzate.
Sottoporre la revisione del veicolo Gpl alla Motorizzazione civile è in genere la scelta più economica. Il costo di base ammonta a 45 euro. Questo importo comprende la tassa di revisione, che deve essere pagata tramite bollettino postale. Dal punto di vista procedurale occorre presentare una domanda compilando il modello TT2100 per prenotare l’appuntamento per la revisione.
Per chi preferisce un’opzione più rapida e flessibile ci sono le officine autorizzate, il cui costo medio di base è di circa 67 euro. Questo importo comprende la tariffa base di 45 euro per la revisione, cui si aggiungono 9,90 euro di Iva e 10,78 euro di diritti di servizio.
La decisione dipende principalmente da due fattori: il costo e la convenienza. Se l’obiettivo è risparmiare, la Motorizzazione civile è un’opzione più economica. Se si preferisce ridurre i tempi di attesa e avere maggiore flessibilità nella gestione dell’appuntamento, un’officina autorizzata potrebbe essere la scelta migliore, nonostante il costo superiore.