• 29 Settembre 2024 23:40

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F1, GP Spagna: per Ferrari la parola d’ordine è riscossa

Giu 19, 2024

Dopo una settimana di pausa, la F1 torna in pista e arriva direttamente a Barcellona dove si disputerà il GP Spagna, decimo appuntamento della stagione 2024. Nonostante quest’anno il Circus abbia già disputato gare nel Vecchio Continente, a Imola e Monaco per l’appunto, quello del Montmelò viene storicamente ritenuto l’appuntamento di debutto della stagione europea. E per certi versi rappresenta un giro di boa in molti versi per i team e drivers.

Tendenzialmente è proprio in occasione del GP Spagna che le scuderie iniziano a portare in pista i pacchetti di aggiornamento più sostanziosi e che il mercato piloti inizia a muovere le proprie pedine. Osservata speciale sarà senza alcun dubbio la Ferrari. Se il Cavallino Rampante dopo un GP Canada da dimenticare vuole tornare a mettere pressione a Max Verstappen e alla Red Bull, che proprio a Montreal sono tornati alla vittoria, sarà fondamentale non sottovalutare McLaren e Mercedes, entrambe in grande spolvero proprio nelle ultime gare.

Ferrari: a che punto siamo

Nel giro di appena due settimane il Cavallino Rampante si è trovato a gestire un trionfo e un disastro. Dopo la vittoria di Leclerc a Monaco nessuno poteva nemmeno lontanamente immaginare che la tappa di Montreal potesse finire così male per gli alfieri della Rossa. Bisogna dire che il GP Canada non è che fosse cominciato proprio nel modo migliore per la Ferrari a partire dalla qualifica per arrivare al doppio ritiro in gara.

Ora, a distanza di un paio di settimane dal weekend anomalo di Montreal la Ferrari è in cerca di riscatto. Ci tengo a spezzare una lancia in favore degli amici di Maranello: non è che la SF-24 sia passata dalle stelle alle stalle nel giro di quindici giorni. Nonostante quello di Montreal potesse essere, almeno sulla carta, una gara dove la Ferrari avrebbe potuto fare la differenza e guadagnare punti importanti sugli avversari, errori e problemi hanno reso il GP Canada una gara indecifrabile per gli uomini sul muretto (e per i piloti) del Cavallino Rampante.

Sebbene proprio gli pneumatici si siano rivelati il peggior nemico per le due SF-24 a Montreal, mai in temperatura, tralasciando il problema di Leclerc con la power unit, non possiamo omettere che la monoposto non riusciva a stare in pista risultando difficile alla guida a entrambi i piloti, forse per un probabile errore nella scelta degli assetti. Ora, per evitare che nel GP Spagna la Ferrari possa vivere un’altra gara difficile e che aumenti il vantaggio dei diretti avversari, la Rossa è pronta a far debuttare al Montmelò un altro sostanzioso pacchetto di aggiornamenti. Una necessità se pensiamo che quello che vedremo in pista questo fine settimana era in origine previsto per il weekend di Silverstone.
Oltre a un nuovo fondo, la SF-24 mostrerà alcune modifiche anche per quanto riguarda il posteriore, in particolar modo nella zona del diffusore, del vassoio e dei deviatori di flusso. Una mossa imprescindibile perché gli avversari non stanno a guardare.

Se per la Red Bull Helmut Marko e Christian Horner hanno lasciato intendere che ci saranno delle novità in Spagna sulla RB20, forse il team che fa più paura, proprio per la grande capacità di sviluppo mostrata finora, è la McLaren. La scuderia diretta da Andrea Stella, dopo il grosso pacchetto introdotto a Miami, sia a Monaco sia in Canada ha fatto vedere di essere praticamente arrivata al livello di Ferrari e Red Bull e gli sviluppi non si fermeranno. Probabilmente è la Mercedes quella che ha deciso di mantenere un profilo più basso rispetto ai diretti avversari.
Nonostante alcune novità si siano già viste sulla W15 fin da Imola, sembrerebbe che in Spagna il team di Brackley introdurrà un nuovo fondo e altri nuovi componenti che dovrebbero aiutare la Mercedes ad avvicinarsi ai rivali, già che in Canada la scuderia tedesca è riuscita a tornare a lottare per la pole Position e per la vittoria.

Perché sarà una gara importante

Dopo due cittadini, il campionato di F1 torna a correre su una pista vera. Sei team saranno impegnati per mostrare il proprio vero potenziale, non possiamo tralasciare il fatto che spesso il tracciato del Montmelò ha dato importanti indicazioni per il prosieguo della stagione. E in particolar modo sarà interessante capire se la lotta per il titolo sarà tra due, tre o quattro squadre.

Red Bull, Ferrari, McLaren e Mercedes hanno tutte qualcosa da dimostrare sul Circuit di Barcelona-Catalunya, una pista che ogni squadra e ogni pilota conosce molto bene. Trattasi dell’unico tracciato che tradizionalmente ospita quasi tutte le categorie junior europee e, fino al 2022, è stata “la casa” dei test invernali di pre-campionato.

Arrivati ad oggi, una delle domande che si legge di più in giro è se la Red Bull troverà definitivamente la sua competitività schiacciante o se, nel 2024, il Mondiale non avrà un vincitore altrettanto scontato. Proprio i problemi mostrati dalla RB20 in questa stagione hanno permesso a McLaren e Ferrari di recuperare terreno, sollevando dubbi da parte del team di Milton Keynes perfino sulla legalità della SF-24 e della MCL38.

Forse l’aspetto che maggiormente preoccupa i tifosi della Ferrari non è l’effettivo potenziale della monoposto italiana quanto la capacità di reazione emotiva del team dopo la debacle di Montreal. E qui, potrebbe avere un ruolo fondamentale la figura di Frederic Vasseur. Sebbene il Cavallino Rampante abbia ampiamente dimostrato in questa stagione di avere il ritmo per lottare con la Red Bull su una varietà di circuiti molto diversi tra loro, ci si aspettava che la SF-24 andasse forte anche sul tracciato dedicato a Gilles Villeneuve e invece, la scarsa competitività della vettura è stato uno shock, per tutti.

E qui bisogna fare necessariamente i conti con la storia. Non è un mistero che la Ferrari, in passato, abbia avuto difficoltà a riprendersi da un fine settimana deludente, situazione che spesso ha portato alla fine dei giochi per quanto riguarda la lotta per il titolo. Una questione di mentalità che non può accadere di nuovo. Ecco perché la Spagna sarà un importante chiave di lettura per provare a capire quale possa essere il futuro della Ferrari sotto la guida di Vasseur. A Montmelò ci sarà la prova del nove per il team italiano che dovrà dimostrare di aver fatto quello “switch mentale” necessario per avere la capacità di riprendersi invece di continuare a inciampare su altri ostacoli.

Pirelli a dura prova

Un po’ per le caratteristiche della pista un po’ per il caldo (sebbene quest’anno sembrerebbe possa dare un po’ di tregua), che tradizionalmente accompagna questa gara, la Pirelli ha deciso di portare in Spagna il tris di mescole più dure a propria disposizione. La casa milanese porterà a Barcellona gli pneumatici C1, C2 e C3 che avevamo visto l’ultima volta in pista in occasione del GP Giappone.

Sebbene alla vigilia Pirelli abbia lasciato intendere che la strategia di gara migliore possa essere basata sulle due soste, non è da escludersi, soprattutto se le temperature dovessero alzarsi, l’ipotesi dei tre pit-stop, tanto da vedere i team obbligati a far scendere in pista tutte e tre le mescole a disposizione.

Bearman ancora in pista

Dopo la sua recente esperienza a Imola, al volante della Haas VF-24, questo fine settimana Oliver Bearman tornerà in pista sempre al volante della monoposto americana. Nonostante il debutto ufficiale del pilota britannico nella classe regina del Motorsport sia avvenuto nel GP del Messico dello scorso anno, nel 2024 Bearman ha preso parte per la prima volta in carriera a un GP vero e proprio di F1, a Jeddah, dove sostituì l’infortunato Carlos Sainz fermo a causa di un’appendicite.

Nonostante le prestazioni al di sotto delle aspettative in F2, la Haas ha deciso di rinnovare la fiducia all’inglese che, dopo Imola, sarà in pista questo fine settimana nel corso della prima sessione di prove libere a Barcellona. Per il britannico si tratta infatti del secondo dei sei turni di libere del 2024 programmati col team americano. Non a caso, quello di Bearman è uno dei cognomi dei “teen” più chiacchierati del momento (assieme a quello di Antonelli). Il britannico, infatti, è uno dei principali indiziati per un sedile in F1 nel 2025 e proprio il programma preparato dalla Haas, più che per far fare esperienza al 19enne, sta assumendo le sembianze di un test di preparazione per Bearman in vista di un volante da titolare la prossima stagione.

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