• 22 Settembre 2024 13:30

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L’Oms conferma un caso di influenza aviaria in un bambino di quattro anni in India 

Giu 12, 2024

AGI – L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato un caso di influenza aviaria (H9N2) in un bambino di quattro anni nella parte orientale dell’India. L’annuncio arriva una settimana dopo che l’organismo mondiale ha segnalato un altro caso di malattia in una bambina australiana di ritorno da un viaggio nella parte occidentale del Paese. In un comunicato di martedì, riportato oggi da diversi media indiani, l’OMS ha dichiarato di aver ricevuto la notifica, lo scorso 22 maggio, di un caso di infezione umana da virus dell’influenza aviaria A (H9N2) in un bambino residente nello stato del Bengala.

 

Il bambino, che nel frattempo si è ripreso ed è stato dimesso dall’ospedale, ha iniziato a sentirsi male alla fine di gennaio ed è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica (ICU) di un ospedale locale a febbraio “a causa di una grave e persistente difficoltà respiratoria, febbre alta ricorrente e crampi addominali”. Sebbene inizialmente gli sia stata diagnosticata una bronchiolite e sia stato dimesso, il 3 marzo è stato ricoverato nuovamente nel reparto di terapia intensiva di un altro ospedale ed è risultato positivo all’influenza aviaria (H9N2). Il paziente è stato dimesso solo il 1° maggio. Secondo l’OMS, il bambino è stato esposto al pollame nella sua casa e nei dintorni. Tuttavia, non sono stati segnalati sintomi simili della malattia tra i suoi familiari o le persone che gravitano intorno a lui. Si tratta della seconda infezione umana da influenza aviaria nel Paese asiatico, che ha registrato il primo caso umano della malattia nel 2019.

 

Il caso della bambina australiana di due anni  riguarda invece un altro ‘ceppo’: le è stato diagnosticato il sottotipo H5N1 del virus. Dopo il ritorno dal viaggio, la bambina è stata ricoverata in ospedale con sintomi influenzali e successivamente è stata ricoverata in terapia intensiva, ma si è ripresa dopo due settimane e mezzo. Secondo l’agenzia Onu, il virus dell’influenza di origine animale si trasmette normalmente tra gli animali, anche se è possibile che anche l’uomo si infetti. L’influenza aviaria nell’uomo può causare malattie che vanno da una lieve infezione del tratto respiratorio superiore a malattie più gravi che possono essere fatali. Nelle persone infette sono stati riscontrati anche casi di congiuntivite, sintomi gastrointestinali, encefalite ed encefalopatia. Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite, tra il 2003 e il novembre 2023 sono stati rilevati 880 casi umani di influenza aviaria (H5N1) in 23 Paesi, con un totale di 460 decessi. 

 

 

 

AGI – L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato un caso di influenza aviaria (H9N2) in un bambino di quattro anni nella parte orientale dell’India. L’annuncio arriva una settimana dopo che l’organismo mondiale ha segnalato un altro caso di malattia in una bambina australiana di ritorno da un viaggio nella parte occidentale del Paese. In un comunicato di martedì, riportato oggi da diversi media indiani, l’OMS ha dichiarato di aver ricevuto la notifica, lo scorso 22 maggio, di un caso di infezione umana da virus dell’influenza aviaria A (H9N2) in un bambino residente nello stato del Bengala.
 
Il bambino, che nel frattempo si è ripreso ed è stato dimesso dall’ospedale, ha iniziato a sentirsi male alla fine di gennaio ed è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica (ICU) di un ospedale locale a febbraio “a causa di una grave e persistente difficoltà respiratoria, febbre alta ricorrente e crampi addominali”. Sebbene inizialmente gli sia stata diagnosticata una bronchiolite e sia stato dimesso, il 3 marzo è stato ricoverato nuovamente nel reparto di terapia intensiva di un altro ospedale ed è risultato positivo all’influenza aviaria (H9N2). Il paziente è stato dimesso solo il 1° maggio. Secondo l’OMS, il bambino è stato esposto al pollame nella sua casa e nei dintorni. Tuttavia, non sono stati segnalati sintomi simili della malattia tra i suoi familiari o le persone che gravitano intorno a lui. Si tratta della seconda infezione umana da influenza aviaria nel Paese asiatico, che ha registrato il primo caso umano della malattia nel 2019.
 
Il caso della bambina australiana di due anni  riguarda invece un altro ‘ceppo’: le è stato diagnosticato il sottotipo H5N1 del virus. Dopo il ritorno dal viaggio, la bambina è stata ricoverata in ospedale con sintomi influenzali e successivamente è stata ricoverata in terapia intensiva, ma si è ripresa dopo due settimane e mezzo. Secondo l’agenzia Onu, il virus dell’influenza di origine animale si trasmette normalmente tra gli animali, anche se è possibile che anche l’uomo si infetti. L’influenza aviaria nell’uomo può causare malattie che vanno da una lieve infezione del tratto respiratorio superiore a malattie più gravi che possono essere fatali. Nelle persone infette sono stati riscontrati anche casi di congiuntivite, sintomi gastrointestinali, encefalite ed encefalopatia. Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite, tra il 2003 e il novembre 2023 sono stati rilevati 880 casi umani di influenza aviaria (H5N1) in 23 Paesi, con un totale di 460 decessi. 
 

 
 

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