Volkswagen si ricrede sui motori a combustione. Correva il 2021 quando Herbert Diess le definì vincitrici della “guerra”, e da allora il gruppo avrebbe dovuto investire sempre più nelle vetture a zero emissioni, finché non avrebbero rappresentato la totalità della gamma in commercio. Eppure, a dispetto dei bei proclami, la svolta non è mai arrivata e non lo farà a breve. Mentre in passato aveva messo nel mirino Tesla, il colosso di Wolfsburg ha cambiato idea nel percorso, anche per quanto riguarda la funzionalità dei mezzi. Al posto dei maxi-display introdotti negli scorsi anni, i progettisti hanno preferito riportare, almeno in maniera parziale, i pulsanti analogici. Per quanto riguarda, invece, il powertrain, l’invasione di massa delle BEV tarda, dato l’interesse del mercato inferiore alle aspettative. Benché la classe politica europea cerchi di promuovere la transizione, buona parte degli automobilisti continua a serbare dei dubbi.
I perché della riluttanza
Le ragioni dietro alla riluttanza rimangono quelle di sempre, a partire dagli elevati prezzi di listino, fuori portata nel caso di diverse famiglie. Inoltre, le infrastrutture appaiono poco diffuse e la velocità (o, dovremmo dire, lentezza…) di ricarica è carente. A causa della deludente domanda, la Casa se la sta passa attualmente male. I parcheggi attorno agli stabilimenti riempiti dai veicoli invenduti di Tesla, illustrati in alcune foto scattate dallo spazio, hanno destato scalpore. La schiacciante forza visiva inchioda il Costruttore alle sue responsabilità, ma segnalano pure le difficoltà generali dell’alimentazione.
In un recente intervento, il candidato alla carica di presidente americano, Donald Trump, ha tuonato che impedirà la vendita delle macchine a batteria negli USA. Nel Belpaese la quota di mercato magari crescerà, in seguito al successo degli ecobonus. Tuttavia, la situazione di partenza è deficitaria, pertanto facciamo poca storia. In Germania 100.000 unità sono parcheggiate, complice l’improvvisa cessazione degli incentivi governativi varato a dicembre.
Per mantenere la competitività
I dirigenti Volkswagen – riferisce Automotive News Europe – hanno confermato che incanalerà parte dei miliardi precedentemente stanziati nell’elettrificazione per mantenere competitivi i suoi motori alimentati a benzina e diesel. Intervenendo a un recente evento Reuters organizzato a Monaco di Baviera, il CFO e COO Arno Antlitz ha annunciato che andranno avanti a puntare sui vecchi sistemi, rivisti in chiave evoluta. Da piani iniziali il colosso delle quattro ruote aveva intenzione di investire 180 miliardi di euro solo su elettrificazione e digitalizzazione. Invece, un terzo sarà “ancora destinato a mantenere competitive le nostre auto a combustione. Il futuro è elettrico, ma il passato non è finito. È un terzo e rimarrà un terzo”.
Sul passo indietro incidono probabilmente i numeri commerciali deludenti. Al contrario delle stime iniziali degli esperti, le BEV continuano a rimanere una nicchia in diverse parti del mondo. E diversi modelli lanciati da Volkswagen sono finiti nell’anonimato. Le poche immatricolazioni della ID.3 hanno pressoché obbligato a un deciso restyling, al punto da renderla una sorta di seconda generazione. A differenza di Tesla, che ha fatto dei veicoli a batteria il suo focus unico, la società tedesca ha margini di manovra e preferisce rallentare. Quando i tempi saranno finalmente maturi se ne riparlerà.