• 25 Novembre 2024 7:32

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Djokovic operato al ginocchio. Perchè può farcela per le Olimpiadi di agosto

Giu 5, 2024

AGI – “La meniscectomia artroscopica rappresenta uno degli interventi più eseguiti nella chirurgia del ginocchio, eseguito in regime ambulatoriale o di day surgery, che garantisce un ritorno allo sport, salvo complicazioni, in 3-4 settimane”. Non si sa con esattezza se sia questo l’intervento a cui si è sottoposto oggi a Parigi Novak Djokovic, ma, come spiega all’AGI il dottor Daniele Mazza, specialista in Ortopedia e Traumatologia e medico della Nazionale Under 21 di calcio maschile, questa è l’operazione che rimetterebbe in campo il più velocemente possibile il campione serbo permettendogli probabilmente di andare ai Giochi olimpici di Parigi 2024. “Quale sia stata la procedura eseguita sull’ormai ex numero uno Atp è difficile da sapere – spiega il dottor Mazza – secondo ‘L’Equipe’, l’atleta si è sottoposto già a Parigi a un intervento di artroscopia del ginocchio per un problema di natura meniscale, nello specifico di quello mediale.

 

In ogni caso sarà difficile vederlo sul prato verde di Wimbledon, il cui inizio è previsto per inizio luglio, mentre sarà più facile vederlo cercare il suo primo oro olimpico a Parigi”.  I menischi sono due strutture anatomiche (laterale e mediale) fibro-cartilaginee presenti nel nostro ginocchio, che assorbono e scaricano il peso durante i movimenti. Nelle lesioni meniscali si ipotizzano tre opzioni terapeutiche: il trattamento conservativo, la rimozione del frammento lesionato (meniscectomia artroscopica) o la sutura dello stesso. Scenari diversi, con riabilitazione diversa e soprattutto tempi di recupero totalmente diversi. Come spiega ancora il medico, difficilmente per Djokovic sarà fatto un trattamento conservativo perché questo “si basa sul rinforzo della muscolatura quadricipitale con aggiunta di eventuali terapie infiltrative e terapia antidolorifica. Ha buoni risultati nella popolazione con bassa richiesta funzionale – prosegue – ma nell’atleta di alto livello ha un rischio di recidiva”.

 

Probabile, quindi, che si sia proceduto chirurgicamente con una meniscectomia artroscopica, anche se i “risultati a lungo termine hanno evidenziato nella meniscectomia un maggior rischio di degenerazione artrosica”, di contro però “la sutura è gravata da un maggior rischio di fallimento, cioè il tentativo di riparazione del menisco non va a buon fine e dunque si deve procedere alla rimozione del frammento lesionato”. Inoltre Djokovic ha fretta di giocare alle olimpiadi di Parigi 2024 e “la sutura artroscopica del menisco – spiega Mazza – richiede un post-operatorio caratterizzato in molti casi da una fase fuori carico, seguita da una con carico parziale, fino ad arrivare alla liberazione del paziente dall’utilizzo dei bastoni canadesi”. Una scelta che, spiega ancora, rappresenta “l’orientamento odierno dei chirurghi” che cercano “il più possibile di salvaguardare il menisco e di tentare la sutura, in modo da preservare il più possibile il ginocchio nel futuro”, ma che comporta tempi di recupero maggiori, fino a tre mesi.

AGI – “La meniscectomia artroscopica rappresenta uno degli interventi più eseguiti nella chirurgia del ginocchio, eseguito in regime ambulatoriale o di day surgery, che garantisce un ritorno allo sport, salvo complicazioni, in 3-4 settimane”. Non si sa con esattezza se sia questo l’intervento a cui si è sottoposto oggi a Parigi Novak Djokovic, ma, come spiega all’AGI il dottor Daniele Mazza, specialista in Ortopedia e Traumatologia e medico della Nazionale Under 21 di calcio maschile, questa è l’operazione che rimetterebbe in campo il più velocemente possibile il campione serbo permettendogli probabilmente di andare ai Giochi olimpici di Parigi 2024. “Quale sia stata la procedura eseguita sull’ormai ex numero uno Atp è difficile da sapere – spiega il dottor Mazza – secondo ‘L’Equipe’, l’atleta si è sottoposto già a Parigi a un intervento di artroscopia del ginocchio per un problema di natura meniscale, nello specifico di quello mediale.
 
In ogni caso sarà difficile vederlo sul prato verde di Wimbledon, il cui inizio è previsto per inizio luglio, mentre sarà più facile vederlo cercare il suo primo oro olimpico a Parigi”.  I menischi sono due strutture anatomiche (laterale e mediale) fibro-cartilaginee presenti nel nostro ginocchio, che assorbono e scaricano il peso durante i movimenti. Nelle lesioni meniscali si ipotizzano tre opzioni terapeutiche: il trattamento conservativo, la rimozione del frammento lesionato (meniscectomia artroscopica) o la sutura dello stesso. Scenari diversi, con riabilitazione diversa e soprattutto tempi di recupero totalmente diversi. Come spiega ancora il medico, difficilmente per Djokovic sarà fatto un trattamento conservativo perché questo “si basa sul rinforzo della muscolatura quadricipitale con aggiunta di eventuali terapie infiltrative e terapia antidolorifica. Ha buoni risultati nella popolazione con bassa richiesta funzionale – prosegue – ma nell’atleta di alto livello ha un rischio di recidiva”.
 
Probabile, quindi, che si sia proceduto chirurgicamente con una meniscectomia artroscopica, anche se i “risultati a lungo termine hanno evidenziato nella meniscectomia un maggior rischio di degenerazione artrosica”, di contro però “la sutura è gravata da un maggior rischio di fallimento, cioè il tentativo di riparazione del menisco non va a buon fine e dunque si deve procedere alla rimozione del frammento lesionato”. Inoltre Djokovic ha fretta di giocare alle olimpiadi di Parigi 2024 e “la sutura artroscopica del menisco – spiega Mazza – richiede un post-operatorio caratterizzato in molti casi da una fase fuori carico, seguita da una con carico parziale, fino ad arrivare alla liberazione del paziente dall’utilizzo dei bastoni canadesi”. Una scelta che, spiega ancora, rappresenta “l’orientamento odierno dei chirurghi” che cercano “il più possibile di salvaguardare il menisco e di tentare la sutura, in modo da preservare il più possibile il ginocchio nel futuro”, ma che comporta tempi di recupero maggiori, fino a tre mesi.

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