Il nome di Flavio Briatore è stato per lungo tempo lontano dai palcoscenici della Formula 1. Durante l’annata 2008, quando era al timone del team francese Renault, l’imprenditore originario di Cuneo fu la mente dietro al “Crashgate”, ovvero il responsabile dell’incidente volontario di Pique JR a Singapore, atto che sarebbe stato utile per far vincere la gara a Fernando Alonso, la stella della scuderia. Smascherata questa manovra totalmente antisportiva e fuori dalle regole, Briatore è stato radiato a vita dalla F1. O almeno così si pensava, perché il manager nostrano ha ricevuto la grazia e adesso sarebbe pronto a dare la scossa all’Alpine, che naviga in acque torbide.
Il ritorno di Flavio Briatore
Flavio Briatore ha lasciato la sua impronta in modo indelebile nella F1. Al di là della sua ultima pagina, che ha macchiato una carriera impeccabile, l’italiano è stato capace di portare alla vittoria sia la Benetton (con due titoli costruttori) che la Renault (con altri due campionati del mondo costruttori). Ha avuto il fiuto e la bravura di lanciare e scommettere su due talenti in erba come Michael Schumacher prima e Fernando Alonso poi, consacrandoli come campioni a tutto tondo. Il tedesco ha vinto i suoi primi due titoli al fianco del manager tricolore, mentre lo spagnolo gli unici due della carriera nel 2005 e 2006.
Per Briatore, dunque, sarebbe un ritorno nelle fila della scuderia transalpina, dove ha già militato in passato. Stavolta però la veste sarebbe diversa, perché il 74enne non andrebbe a rivestire il ruolo di team principal, ma assumerebbe altri compiti che sono funzionali a far crescere una scuderia ufficiale che finora ha raccolto soltanto due punti con la coppia di piloti Gasly e Ocon. Tra l’altro questi due sembrerebbero ai ferri corti, a dimostrazione che l’incantesimo Alpine-Renault sia completamente finito.
L’ingaggio di Briatore
Dicevamo, Flavio Briatore tornerà alla corte della Regie, grazie alla chiamata del CEO di Renault, Luca De Meo, che lo investirà del ruolo di supervisore, senza prevedere alcun coinvolgimento continuo nell’attività in pista. L’ex dirigente sportivo di Cuneo dovrà andare a selezionare personale umano (tecnici, ingegneri meccanici e di pista, professionisti di vario genere) per dare nuova dignità a una scuderia che, invece di spiccare il volo, sta sprofondando nelle retrovie della classifica.
Le prime indiscrezioni, ovviamente ci riferiamo a voci di corridoio, accostano il nome di Adrian Newey anche ad Alpine grazie all’intercessione proprio di Briatore. L’ingegnere britannico, in uscita da Red Bull, non ha ancora trovato una casa e anche se molti lo hanno avvicinato alla Ferrari, non è arrivata ancora l’ufficialità. Chissà, forse sarà proprio Briatore la figura giusta a sedurlo per portarlo alla corte dell’Alpine-Renault. In ogni caso, qualora dovesse risultare impossibile comporre una squadra competitiva per il 2026, è possibile che Briatore si tiri indietro prima dell’inizio della stagione.
In poche parole, Briatore ha davanti a sé una missione complessa e complicata, ma l’esperienza e le conoscenze (a partire dalla profonda amicizia con l’ex patron Bernie Ecclestone) potrebbero risultare decisive nella risalita della scuderia transalpina. Vedremo se anche stavolta riuscirà a compiere un’impresa.