Non solo elettrica. Presso lo stabilimento di Mirafiori nascerà pure la Fiat 500 ibrida, a partire dal 2026. Erano settimane che si mormorava l’ipotesi e ora la speculazione diventa una solida certezza. Lo ha comunicato, in maniera ufficiale, Stellantis, nel tentativo di rilanciare il complesso torinese, uno dei più rilevanti in suo possesso. Ha di che dirsi soddisfatta la manodopera, dopo una serie di notizie negative, motivo di allarmismo. La decisione è figlia anche delle difficoltà affrontate dalla versione a zero emissioni in commercio, incapace di tenere testa alle principali concorrenti. Lo stop ai lavori per tutta l’estate, con la ripresa fissata a settembre, è stato la goccia in grado di far traboccare il vaso.
La full electric avrà compagnia
Il mercato delle BEV fatica a prendere il largo in Italia, frenato soprattutto dagli elevati prezzi di listino, tali da renderne l’acquisto fuori portata per diverse famiglie. Con gli ecoincentivi, mai così generosi (950 milioni di euro), il Governo confida di dare slancio alle vendite nel corso del 2024. I precedenti tentativi avevano, però, lasciato abbastanza a desiderare e occorre, perciò, capire se questa sarà finalmente la volta buona.
Comunque vada, la commissione della Fiat 500 ibrida a Mirafiori, resa nota in maniera congiunta dall’amministratore delegato del gruppo, Carlos Tavares, e dai rappresentanti sindacali, mira a incrementare i volumi produttivi della fabbrica. Che, nel primo trimestre dell’anno in corso, ha riportato un dimezzamento delle unità costruite.
La Fiat 500 ibrida andrà ad affiancarsi alla full electric, andando a completare la gamma delle ibride del conglomerato. Il fine ultimo, ribadito dal CEO, è di raggiungere una tiratura complessiva annua di un milione di veicoli in Italia, tra auto e mezzi commerciali, entro la fine del decennio. La nuova aggiunta ha il potenziale di incrementare le quotazioni di Mirafiori, che, di rimando, forse perderà un pezzo del suo scacchiere originale.
Stando alle indiscrezioni, la Jeep Compass ibrida potrebbe essere sul punto di essere spostata nell’impianto di Melfi, che ospiterà anche la piattaforma STLA Medium, mentre la Cherokee dovrebbe vedere la luce a Cassino. Il provvedimento adottato è un segnale di forte impegno per il futuro dell’industria nazionale. Stellantis punta a valorizzare il patrimonio del Made in Italy, rinomato in ogni angolo del mondo e a consolidare la sua presenza sul territorio. Sarà soddisfatto il Governo, entrato in rotta di collisione col colosso dei motori a più riprese.
La punzecchiata al Governo
Alla presentazione della Lancia Ypsilon HF, Tavares ha sottolineato l’identità italiana delle vettura, progettata in Italia, ma prodotta in Spagna. “Nel costo totale di una autovettura – ha dichiarato – l’assemblaggio pesa non più del 10% e allora ditemi se a caratterizzare il valore di un’auto non sia più il luogo dove viene progettata rispetto che il luogo dove viene assemblata”. Quindi, la frecciata al Governo, in seguito ai recenti trascorsi, tra il cambio forzato di nome dell’Alfa Romeo Milano e la confisca delle Fiat Topolino con la bandierina italiana sulla fiancata ma fabbricate in Marocco: “Sono certo che il Governo greco sarà orgoglioso del fatto che abbiamo chiamato la Lancia Ypsilon”.