Questa mattina Ilaria Salis è stata trasferita dal carcere di massima sicurezza ungherese di Gyorslocsi agli arresti domiciliari a Budapest, dopo che lo scorso 15 maggio una commissione di secondo grado del Tribunale ha accolto il ricorso presentato dai suoi legali e le ha concesso i domiciliari con il braccialetto elettronico, dietro il pagamento di una cauzione di 40.000 euro.
Ad attenderla ci sono la famiglia e i suoi legali. “Speriamo che questa sia una tappa temporanea prima di vederla finalmente in Italia”, ha detto all’Ansa il papà Roberto. “A breve presenteremo la richiesta quantomeno per trasferirla in Italia e speriamo che il governo italiano si impegni perché questo avvenga, come ha sempre promesso di fare una volta ottenuti i domiciliari in Ungheria”, hanno aggiunto gli avvocati, Eugenio Losco e Mauro Straini. “Non c’è alcun motivo per cui, dopo quasi 16 mesi, sia ancora sottoposta a una misura cautelare in attesa del processo, visto che non c’è alcun pericolo di fuga”, è la tesi dei legali.
Ilaria Salis era stata arrestata l’11 febbraio del 2023 con l’accusa di aver aggredito due militanti di destra che stavano partecipando alle manifestazioni del “Giorno dell’onore”, raduno che ogni anno celebra la resistenza dei militari nazisti tedeschi e dei loro alleati ungheresi durante l’assedio di Budapest. Salia è accusata anche di far parte di un’associazione criminale.
“Una bella notizia e un primo importante risultato della mobilitazione che si è sviluppata attorno al suo caso grazie alla tenacia e alla determinazione della famiglia e di tutti coloro che invece di stare in silenzio si sono battuti e continueranno a farlo per i diritti di Ilaria e di tutti noi”, hanno commentato Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra, partito con cui Salis è candidata alle elezioni europee come capolista nel nord ovest. Dai domiciliari le sarà consentito fare campagna elettorale. “L’impegno di tutti noi non è finito dopo questa prima vittoria, così importante per lei e per tutti, vogliamo riportarla in Italia e poi a Bruxelles come Parlamentare europea, perché possa portare avanti il suo impegno sulla tutela dei diritti umani”, concludono i due.