A Miami, l’arrivo della Ferrari portava con sé una miriade di speranze. La prima, senza dubbio, ruotava attorno all’impiego sapiente delle gomme. Un tema che, come ben sappiamo, aveva letteralmente fatto impazzire i ‘due Carlo’ in Cina, specialmente quando avevano optato per le Pirelli a banda bianca (Hard) nel secondo stint. Le temperature notevolmente più miti rispetto a Shanghai hanno giocato a favore della rossa in questo senso. L’ottimale gestione dell’energia immessa sulle coperture attraverso il ciclo di isteresi non ha presentato alcun problema. È stato così che, durante le qualifiche, la SF-24 ha potuto esprimere tutto il suo potenziale. Tuttavia, va detto che centrare la finestra di funzionamento ottimale, e soprattutto mantenerla per l’intera sessione, è stato un compito arduo, per non dire quasi impossibile, un po’ per tutti i competitor.
Per fortuna il tema “accensione” mescole è un grattacapo che ha “lasciato perdere” la rossa, a Miami, anche durante in Gara. Il degrado è parso ampiamente nei limiti pensati con le gambe sotto al tavolo, durante i consueti briefing che si svolgono nel fine settimana, aspetto che ha concesso ai due ferraristi di spingere sino al termine della corsa, senza doversi preoccupare più del dovuto del tyre management. Un passo avanti che però andrà confermato a Imola, tra due settimane, dove la SF-24 vedrà il primo pacchetto di aggiornamenti consistente. Uno step evolutivo che il Cavallino Rampante pensa possa fornire un plus importante nella lotta al vertice con l’iperuranica vettura austriaca: la Red Bull RB20.
Per il resto, entrando in maggiori dettagli tecnici, anche nella corsa, come nella mini gara del sabato, si è palesato un valore non ottimale di EOSS (end of straight speed). Velocità alla fine del rettilineo non sufficiente per combattere ad armi pari con la Red Bull di Max Verstappen. Sostanzialmente, il passo della SF-24 era molto simile a quello della RB20 ma a conti fatti la resistenza all’avanzamento non ha permesso alle vetture italiane di ottimizzare le performance, questo sebbene il ritmo gara fosse davvero buono su ambedue le mescole utilizzare durante il Gran Premio. Se proprio vogliamo essere pignoli, possiamo aggiungere che il retrotreno delle Ferrari non era perfetto. Un pelo troppo leggero, insomma. Aspetto che ha sommato una cifra negativa al valore della prestazione.
Fonte: Getty Imagesil monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) in sella alla SF-24 – GP Miami 2024
Miami possiede una conformazione del suo layout molto peculiare, dove i diversi tratti ad alta velocità di percorrenza sono decisivi, in gara, nell’economia della tornata. Passando ai fatti, la strategia scelta non può essere una colpa. Lo stacco frizione di Leclerc al via era tutto tranne che buono. Malgrado il monegasco abbia mantenuto la seconda posizione in curva uno, sono bastati 5 passaggi per sopperire alla strepitosa velocità di punta della McLaren di Piastri. Piazza recuperata grazie all’undercut andato in scena tramite la sosta anticipata per montare la Hard, compound con il quale il ferrarista si è trovato piuttosto a suo agio.
McLaren sorprendente batte Red Bull. Ferrari in scia di Verstappen
Tuttavia la sorte oggi era dalla parte di Norris. L’inglese era in quarta posizione, quando per uno scontro tra Magnussen e Sargeant la Safety Car è stata chiamata in causa. Lando ha potuto sfruttare la chance con un “free pit stop” guadagnando la testa della corsa. Alla ripartenza il britannico della scuderia di Woking ha difeso con i denti la posizione su Max, per poi metter giù un ritmo indiavolato, migliore della RB20 numero 1. Le vetture color papaya hanno avuto il merito di far funzionare a dovere le Pirelli a banda gialla (Medium), potendo allungare il primo stint. Anche con la Hard il passo delle MCL38 era davvero eccellente, con un’attivazione che va definita super.
Gli up-grade presentati il venerdì hanno fatto il resto. Re-shaping alle bocche dei radiatori e le diverse modifiche alle pance che hanno conferito tanta spinta verticale alle monoposto inglesi, correggendo la struttura dei flussi che avvolgono l’auto durante la marcia. L’efficienza aerodinamica è aumentata notevolmente, cancellando in parte un tratto distintivo della versione progenitrice: il drag (resistenza all’avanzamento). Contesto che si è incaricato di allargare la finestra di messa a punto, dalla quale gli ingegneri della McLaren hanno tratto il massimo profitto. Una vittoria piuttosto meritata quella di Norris, sebbene la vettura numero 4 sia stata baciata dalla buona sorte nel sesto round della F1 targata 2024.
Fonte: Virgilio Motoripasso gara – GP Miami 2024
Una Red bull che è stata sconfitta per la seconda volta in sei gare. Prima da Sainz in Australia, oggi da Lando in Florida. Ciononostante Verstappen non ne ha fatto per nulla un dramma. L’olandese resta infatti saldamente in testa alla classifica dei piloti. Già nella giornata di ieri, il talento originario di Hasselt ha mostrato una certa sofferenza nella gestione dello pneumatico. La scioltezza la volante non era la solita e anche oggi, durante la corsa, Max ha dovuto fare i conti con le gomme. Feeling imperfetto che non gli ha permesso di estrapolare il massimo rendimento dalla sua RB20. Probabilmente l’unica ora a disposizione per costruire il set-up non è bastata alla scuderia di Milton Keynes che solitamente, in questo primo scorcio di mondiale, ci ha insegnato come il sabato siano bravi, a margine delle tre sessione di prove libere, a centrare la messa a punto della vettura solamente dopo aver ponderato con perizia i dati raccolti.