• 23 Novembre 2024 20:38

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Cinque cose da sapere su italiani e sostenibilità digitale

Mag 1, 2024

AGI – Italiani, sostenibilità e digitalizzazione: per dirla alla Facebook un rapporto complicato. È quanto emerge dall’ultima edizione dell’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, che analizza il livello di consapevolezza, le competenze ed i comportamenti degli italiani circa la percezione della relazione tra sostenibilità e digitalizzazione. L’osservatorio si basa su un indice, il DISI™ (Digital Sustainability Index), che mette in correlazione sostenibilità e digitalizzazione con l’obiettivo di studiare il modo in cui gli abitanti dello stivale percepiscono la relazione tra questi due temi e ne vivono le dinamiche. “Comprendere tale rapporto – afferma il Stefano Epifani, presidente della Fondazione – è fondamentale, in quanto aiuta le istituzioni così come le aziende a capire meglio il punto di vista dei propri utenti e dei propri clienti. E conseguentemente di definire le giuste strategie di relazione con essi. Supponiamo che si voglia promuovere l’utilizzo del car sharing: sapere che lo si usa perché è comodo, perché fa bene all’ambiente o per entrambi i motivi, o al contrario che non lo si usa per ostilità verso la tecnologia digitale necessaria per accedere al servizio (tipicamente una app), o scarsa dimestichezza con essa, è molto importante. Che si sia una azienda o una istituzione, infatti, ciò aiuta a capire come relazionarsi con i propri interlocutori. Ed incidere sui loro comportamenti. E questo vale per i trasporti, per la sanità, per il commercio: per tutti gli ambiti della nostra vita. Per questo con la Fondazione per la Sostenibilità Digitale, in partnership con l’Istituto di Studi Politici San Pio V, abbiamo dato vita all’Osservatorio”.

 

La sostenibilità digitale in Italia mostra dinamiche interessanti e diversificate, dipendenti in gran parte dalla dimensione dei centri abitati. L’analisi delle differenze tra grandi città e piccoli comuni rivela come variano la percezione e l’adozione delle tecnologie digitali e la consapevolezza sostenibile.

 

Ma quali sono alcuni dei dati più interessanti che emergono dall’Osservatorio?

Da Nord a Sud a Grande e Piccolo: la dimensione più importante della latitudine

Andando ad analizzare a confronto i dati del DISI delle città più grandi di ogni Regione (le città metropolitane o, quando non ci sono, i Comuni maggiori) e dei comuni più piccoli (sotto i 3.000 abitanti) emerge come più evidente del divario tra nord e sud ci sia un divario tra grandi comuni e piccoli comuni. In altri termini consapevolezza, competenza e comportamenti degli italiani sono più simili sulla base delle dimensioni del Comune che della sua posizione geografica. Ne emerge una mappa dell’Italia che non differenzia tanto nord, centro e sud, quanto grande e piccolo. Le grandi città hanno più caratteristiche in comune tra loro – e così i piccoli centri – di quanto non si assomiglino tra loro piccoli e grandi centri di una stessa regione. Insomma: il divario nelle consapevolezze, nelle competenze e nei comportamenti relativi a sostenibilità e digitalizzazione non è tanto associabile alla posizione geografica, ma all’ampiezza demografica del contesto ove si vive. In altre parole, Roma assomiglia a Napoli, a Milano o a Palermo più di quanto non assomigli ad un piccolissimo comune del Lazio o comunque del Centro Italia. Ed il divario all’interno delle Regioni aumenta tanto di più quanto aumenta la forbice degli abitanti tra il centro più grande ed i comuni più piccoli.

I grandi comuni maggiormente aperti al digitale, ma in modo più acritico

Nei grandi centri, il 35% dei residenti vede la tecnologia esclusivamente come una grande opportunità, senza associarvi rischi, a fronte del 23% nei piccoli centri. Questo atteggiamento meno critico nei confronti della digitalizzazione si riflette anche nelle varie categorie del DiSI™, con percentuali che variano dal 24% al 38% nei grandi centri contro il 19% al 30% nei piccoli centri.

Sostenibilità: questa sconosciuta

La conoscenza del concetto di sostenibilità è meno diffusa di quanto si possa essere portati ad immaginare. Dall’analisi dei dati emergono differenze significative nella conoscenza del concetto di sostenibilità tra i residenti dei Piccoli e dei Grandi Centri. Nei Piccoli Centri, il 53% degli intervistati ha una conoscenza limitata o nulla della sostenibilità, rispetto al 34% nei Grandi Centri. Sebbene vi sia una maggiore consapevolezza della sostenibilità nei Grandi Centri, con il 18% che si considera molto informato contro il 7% nei Piccoli Centri, la necessità di aumentare la consapevolezza su questo tema rimane una sfida sia per le aree urbane più grandi che per quelle più piccole.

Solo un italiano su tre è in grado di comprendere gli impatti concreti della sua visione ideologica di sostenibilità

I dati evidenziano una grande difficoltà da parte dei cittadini, sia nelle grandi che nei piccoli centri, nel comprendere la correlazione tra i criteri di sostenibilità e le relative strategie di gestione delle risorse, nonché gli impatti concreti sul modello economico e la visione etica della società. Nonostante le percentuali aggregate sembrino corrispondere alla relativa strategia economica di gestione, mappando il posizionamento ideologico dei singoli rispondenti, emerge un coefficiente di correlazione del 36%. Il coefficiente di correlazione risulta leggermente più alto per i residenti dei grandi centri rispetto a quello dei piccoli centri (rispettivamente 39% Vs 33%).

Ruolo della tecnologia per la sostenibilità: percepito come forte, ma un po’ più forte per gli abitanti dei grandi centri

I risultati della ricerca evidenziano una sostanziale convergenza tra residenti dei Piccoli e dei Grandi Centri riguardo alla percezione della tecnologia digitale come strumento utile per il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità, sia ambientale che economica. Tuttavia, sono da evidenziare alcune differenze significative nei livelli di accordo tra i due contesti.

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, si osserva che la maggioranza dei residenti dei Piccoli e dei Grandi Centri ritiene che la tecnologia digitale sia un’utile risorsa per promuovere la salvaguardia dell’ambiente. Tuttavia, c’è una differenza significativa nel grado di accordo tra i due gruppi, con il 20% dei residenti dei Piccoli Centri che lo considera “molto” utile, rispetto al 31% dei residenti dei Grandi Centri.

Analogamente, per quanto concerne la sostenibilità economica, la maggioranza dei residenti di entrambi i contesti urbani riconosce il valore della tecnologia digitale nel promuovere lo sviluppo economico e il benessere diffuso. Tuttavia, si osserva che una percentuale leggermente più alta di residenti dei Piccoli Centri si colloca nella fascia “abbastanza” utile (61%) rispetto ai residenti dei Grandi Centri (55%). Questo suggerisce una percezione comune tra le due categorie di cittadini sull’importanza della tecnologia digitale per la sostenibilità economica, pur con sfumature leggermente diverse.

In sintesi, entrambi i gruppi dimostrano un’ampia accettazione della tecnologia digitale come strumento per promuovere sia la sostenibilità ambientale che economica, sebbene con leggere variazioni nelle percentuali di accordo tra i due contesti urbani.

 

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