AGI – È blindata l’isola di Capri, isola-gioiello di fronte Napoli, che da oggi accoglie la riunione dei ministri degli Esteri del G7, che durerà’ fino a venerdì. Per garantire la sicurezza, in un momento di grande tensione internazionale – dopo l’attacco dell’Iran a Israele e nel timore di un’imminente risposta da parte dello Stato ebraico – sono state amplificate le misure: 1400 gli uomini schierati, non solo agenti della polizia, in aggiunta a quelli locali, ma anche carabinieri, vigili del fuoco (che hanno fornito i sommozzatori) e agenti in borghese ovunque; sono impiegate unita’ cinofile, elicotteri, quasi tutti le specialità delle forze dell’ordine, compresi gli artificieri. Per garantire la sicurezza delle delegazioni e degli eventi in programma, le forze dell’ordine presidiano tutti i punti nevralgici dell’isola. Ci sono ovviamente controlli rafforzati ai varchi di accesso nella zona del summit, check point al porto e in centro, droni che sorvegliano dall’alto proprio per scongiurare qualsiasi tipo di minaccia. Le forze dell’ordine sono una presenza discreta anche su traghetti e aliscafi, proprio per controllare gli arrivi.
In mare la sorveglianza è affidata alla Capitaneria di Porto e alla Guardia di Finanza, per tutti e tre i giorni ci sarà divieto di attracco a Marina Grande, una motovedetta presidia il tratto di acque prospiciente la Grotta Azzurra. È protetto ovviamente lo spazio aereo sopra l’isola. Dispositivi di sicurezza rafforzati anche a Napoli, al molo degli imbarchi; nel capoluogo partenopeo sono stati intensificati i presidi nei punti sensibili, come sinagoghe e luoghi di culto. A Capri, alcune zone, da oggi, sono off limits, con divieti di transito anche per facilitare lo spostamento delle delegazioni e garantire la fluidità di eventuali soccorsi. È stato rafforzato anche il piano sanitario per garantire assistenza medica immediata in caso di necessita’, con ambulanze ma anche un servizio di elisoccorso.
Nicola Lener, il capo delegazione per la presidenza italiana del G7, ha presenziato all’ultima riunione ieri del Comitato per l’ordine e la sicurezza tenuto dal prefetto di Napoli, Michele Di Bari. L’isola in queste settimane riprende vita dopo la pausa invernale: hanno appena riaperto gli alberghi, cosi’ come i negozi delle grandi firme del lusso, tutte presenti nell’isola-icona del ‘bel vivere’ all’italiana. I turisti, che già affollano le stradine, si districano senza apparente affanno nonostante le misure di sicurezza: il luogo dove si svolgerà la riunione ministeriale e’ il Grand Hotel Quisisana, a due passi dalla ‘piazzetta’, salotto dell’isola; e gli accessi sono discretamente sorvegliati. A poche decine di metri anche il ‘media center’ che da stamane accoglierà i 250 giornalisti accreditati. Anche gli isolani non sembrano infastiditi: hanno una naturale saggezza e hanno preso con filosofia il trambusto di questa ‘tre giorni’. Molti dei negozi recano la targa, ‘Capri da’ il benvenuto al vertice del G7′. E come dice un albergatore locale, “Ha da passa’ ‘a nuttata'”.
Le parole di Tajani
“In uno scenario internazionale caratterizzato da fortissime tensioni, il G7 a guida italiana ha il compito di lavorare per la pace”: lo dice, in una nota, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani che oggi accoglie le delegazioni dei 7 Paesi più industrializzati del mondo (Usa, Canada, Giappone, Germania, Gran Bretagna e Francia) per la ministeriale Esteri del Gruppo che comincia oggi a Capri.
Il governo italiano è “impegnato in uno sforzo a tutto tondo” per raggiungere l’obiettivo della pace e il vicepremier, Antonio Tajani, si dice ottimista sui risultati che potranno arrivare dalla ministeriale Esteri del G7 che si apre oggi a Capri. “Siamo certi che la riunione di Capri dara’ un importante contributo”, ha detto in una nota. Per il capo della diplomazia italiana, “in uno scenario internazionale caratterizzato da fortissime tensioni, il G7 a guida italiana ha il compito di lavorare per la pace”. Nell’isola di fronte al Golfo di Napoli, Tajani oggi accoglie le delegazioni dei 7 Paesi più industrializzati del mondo (Usa, Canada, Giappone, Germania, Gran Bretagna e Francia) per la ministeriale Esteri del Gruppo.