• 25 Novembre 2024 6:49

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Boninsegna celebra il suo Mantova: “Un trionfo incredibile”

Apr 9, 2024

AGI – Roberto Boninsegna celebra il suo Mantova appena promosso in serie B dove torna dopo 14 anni: “Quello che ha fatto quest’anno ha dell’incredibile”, spiega all’AGI ‘Bonimba’, tifoso mantovano doc ed ex allenatore e direttore tecnico dei virgiliani, “era retrocesso, è stato ripescato e vince il campionato alla grande, dimostrando di essere la migliore squadra tra tutte. Nel calcio è difficile che accadano imprese simili”. L’80enne ex attaccante di Inter, Juve e Nazionale si è anche detto disposto ad assumere un ruolo nel club purché sia operativo e non da “soprammobile”. “Io la promozione l’ho vissuta da tifoso ma c’è da dare merito all’allenatore, ai giocatori, al direttore sportivo che hanno costruito questa squadra che ha fatto un percorso davvero virtuoso, con un successo meritato sotto tutti i fronti”, ha sottolineato Boninsegna, “c’è da ringraziare i responsabili di tutto questo”.

 

Sugli obiettivi che si deve porre la squadra allenata da Davide Possanzini, reduce da due fallimenti nel 2010 e nel 2017 e da una faticosa rinascita dalla promozione, Bonimba è cauto: “Prospettive ancora più ambiziose, come la Serie A? Vincere la Serie B non è così semplice come la Serie C, c’è una grande differenza. Ora più che vincerla, devono puntare a restare in Serie B”. E su un futuro ritorno nel club biancorosso, che aveva allenato dal 2001 al 2003 e di cui era stato direttore tecnico dal 2011 al 2012, Boninsegna ha le idee chiare: “Mi hanno offerto la presidenza onoraria ma ho ringraziato e rifiutato, perché mi piacerebbe avere un ruolo concreto e pratico, e non vorrei essere considerato come solo come una figura ‘istituzionale’ che a livello operativo non conta. Io amo il Mantova, non e’ nel mio carattere entrare in una società e fare il soprammobile. Diciamo che poi hanno vinto anche senza di
me…”

 

 

L’ex attaccante ha ricordato il suo tifo fin da bambino per la squadra della città in cui è nato: “Ho sempre amato il Mantova, fin da quando ero ancora nella pancia di mia mamma: io sono figlio unico e quando era incinta di me all’ottavo mese, andò a vedere il Mantova allo stadio Martelli e le dissero: ‘signora ma non vorrà mica partorire qui?’ Tifavo Mantova ancora prima di nascere!”. Poi un parallelo con l’annata trionfale dell’altro suo grande amore, l’Inter: “Contrastare quest’anno la vittoria dell’Inter è come contrastare quella del Mantova. Sono chiaramente entrambe le migliori dei rispettivi campionati”. Nessun pronostico sulla possibilità che lo scudetto della seconda stella arrivi il 22 aprile contro il Milan: “Il derby ci ha portato sfortuna 2 anni fa quando l’Inter era in vantaggio 1-0, poi sono state sbagliate le scelte, ha vinto il Milan e abbiamo perso il campionato. Quest’anno, anche se si potranno commettere altri errori, sarà impossibile perderlo”.

 

 

Infine un pensiero sugli Europei di giugno: “L’Italia quando si presenta a qualsiasi competizione, lo fa fare vincere e non per partecipare. È un periodo particolare, è cambiato l’allenatore ma sia lui che i giocatori devono pensare di avere in mano una Ferrari, e le Ferrari voglio vincere sempre. L’Italia non ha niente da imparare da nessuno, anche perché il campionato italiano ha un livello alto, è vero che ci sono tanti stranieri in Serie A e c’è poco spazio per gli italiani ma, quelli che ci sono, hanno dimostrato di essere in grado di vincere l’Europeo, significa che c’è qualità, ne abbiamo avuto la prova”

 

AGI – Roberto Boninsegna celebra il suo Mantova appena promosso in serie B dove torna dopo 14 anni: “Quello che ha fatto quest’anno ha dell’incredibile”, spiega all’AGI ‘Bonimba’, tifoso mantovano doc ed ex allenatore e direttore tecnico dei virgiliani, “era retrocesso, è stato ripescato e vince il campionato alla grande, dimostrando di essere la migliore squadra tra tutte. Nel calcio è difficile che accadano imprese simili”. L’80enne ex attaccante di Inter, Juve e Nazionale si è anche detto disposto ad assumere un ruolo nel club purché sia operativo e non da “soprammobile”. “Io la promozione l’ho vissuta da tifoso ma c’è da dare merito all’allenatore, ai giocatori, al direttore sportivo che hanno costruito questa squadra che ha fatto un percorso davvero virtuoso, con un successo meritato sotto tutti i fronti”, ha sottolineato Boninsegna, “c’è da ringraziare i responsabili di tutto questo”.
 
Sugli obiettivi che si deve porre la squadra allenata da Davide Possanzini, reduce da due fallimenti nel 2010 e nel 2017 e da una faticosa rinascita dalla promozione, Bonimba è cauto: “Prospettive ancora più ambiziose, come la Serie A? Vincere la Serie B non è così semplice come la Serie C, c’è una grande differenza. Ora più che vincerla, devono puntare a restare in Serie B”. E su un futuro ritorno nel club biancorosso, che aveva allenato dal 2001 al 2003 e di cui era stato direttore tecnico dal 2011 al 2012, Boninsegna ha le idee chiare: “Mi hanno offerto la presidenza onoraria ma ho ringraziato e rifiutato, perché mi piacerebbe avere un ruolo concreto e pratico, e non vorrei essere considerato come solo come una figura ‘istituzionale’ che a livello operativo non conta. Io amo il Mantova, non e’ nel mio carattere entrare in una società e fare il soprammobile. Diciamo che poi hanno vinto anche senza di me…”
 

 
L’ex attaccante ha ricordato il suo tifo fin da bambino per la squadra della città in cui è nato: “Ho sempre amato il Mantova, fin da quando ero ancora nella pancia di mia mamma: io sono figlio unico e quando era incinta di me all’ottavo mese, andò a vedere il Mantova allo stadio Martelli e le dissero: ‘signora ma non vorrà mica partorire qui?’ Tifavo Mantova ancora prima di nascere!”. Poi un parallelo con l’annata trionfale dell’altro suo grande amore, l’Inter: “Contrastare quest’anno la vittoria dell’Inter è come contrastare quella del Mantova. Sono chiaramente entrambe le migliori dei rispettivi campionati”. Nessun pronostico sulla possibilità che lo scudetto della seconda stella arrivi il 22 aprile contro il Milan: “Il derby ci ha portato sfortuna 2 anni fa quando l’Inter era in vantaggio 1-0, poi sono state sbagliate le scelte, ha vinto il Milan e abbiamo perso il campionato. Quest’anno, anche se si potranno commettere altri errori, sarà impossibile perderlo”.
 

 
Infine un pensiero sugli Europei di giugno: “L’Italia quando si presenta a qualsiasi competizione, lo fa fare vincere e non per partecipare. È un periodo particolare, è cambiato l’allenatore ma sia lui che i giocatori devono pensare di avere in mano una Ferrari, e le Ferrari voglio vincere sempre. L’Italia non ha niente da imparare da nessuno, anche perché il campionato italiano ha un livello alto, è vero che ci sono tanti stranieri in Serie A e c’è poco spazio per gli italiani ma, quelli che ci sono, hanno dimostrato di essere in grado di vincere l’Europeo, significa che c’è qualità, ne abbiamo avuto la prova”
 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close