Non tutti gli automobilisti utilizzano il proprio veicolo con la stessa frequenza durante tutto l’anno. Anche se l’assicurazione di responsabilità civile rimane un requisito obbligatorio in ogni momento, esiste la possibilità di sospendere temporaneamente la propria polizza per non sprecare i premi assicurativi durante periodi di inattività prolungata del veicolo.
Ai sensi della normativa è consentito sospendere la polizza assicurativa auto in modo provvisorio per un periodo che va da 3 mesi a 1 anno, offrendo una soluzione per gli automobilisti che prevedono un periodo prolungato di non utilizzo del veicolo.
Sospensione della polizza auto, come si fa
La procedura di sospensione dell’assicurazione è un diritto garantito all’assicurato e può essere avviata con semplicità. L’assicurato può comunicare la propria volontà di sospendere la polizza direttamente alla compagnia assicurativa tramite diversi canali, compresi Internet (attraverso la Posta elettronica certificata) e la raccomandata con ricevuta di ritorno.
Nell’atto di comunicazione bisogna esprimere chiaramente la propria volontà di sospendere la polizza, ben consapevoli della conseguenza del divieto di circolare su strada con il veicolo assicurato durante il periodo di sospensione. La comunicazione deve includere le informazioni personali del contraente assicurativo e il numero di polizza.
Considerando che i processi burocratici possono richiedere tempi prolungati, il suggerimento di base per tutti gli automobilisti intenzionati a percorrere questa strada è di avviare le procedure di sospensione con prontezza una volta presa la decisione.
Franchigia nelle assicurazioni auto, di cosa si tratta
La franchigia è una componente fondamentale delle polizze assicurative: si tratta di una somma fissa e preventivamente concordata che rimane a carico dell’assicurato in caso di sinistro.
Nel contesto delle polizze auto, la tipologia di franchigia più comune è quella assoluta. La natura della franchigia relativa, sebbene meno utilizzata in questo ambito assicurativo, determina la parte del risarcimento che resta a carico dell’assicurato solo se il danno subito è pari o inferiore alla somma prestabilita.
Provando a fare un esempio numerico, nel caso in cui la franchigia relativa sia di 150 euro e il danno ammonti a 1.000 euro, l’assicurato sarà risarcito della somma totale di mille euro in quanto questa cifra supera l’importo della franchigia.
Il concetto chiave del massimale per gli assicurati
Con massimale si intende l’importo massimo che un’assicurazione è tenuta a erogare in caso di sinistro. Qualora il danno causato superi tale importo, la differenza sarà a carico dell’assicurato.
Nel caso della responsabilità civile auto, il massimale minimo stabilito per legge ammonta a 7.750.000 euro, di cui 6.450.000 euro destinati ai danni alle persone e 1.300.000 euro per i danni alle cose. In ogni caso è bene sapere come sia possibile optare per un massimale più elevato al momento della stipula della polizza.
Cosa bisogna sapere sullo scoperto
Lo scoperto è la quota del danno che rimane a carico dell’assicurato e non viene coperta dalla compagnia assicurativa. Di solito viene espresso in percentuale sull’importo totale del danno ed è frequentemente associato a un valore minimo. Questo parametro è tipicamente riscontrabile nelle clausole aggiuntive alla polizza di responsabilità civile auto, quali furto e incendio, eventi naturali, assicurazione kasko e atti vandalici.
L’obbligo dell’attestato di rischio
Il documento di attestazione di rischio è un report digitale che elenca i sinistri risarciti, anche in maniera parziale, dalla compagnia assicurativa.
In questo documento, ogni compagnia specifica le classi di merito relative sia al conducente sia all’assegnazione delle stesse, premiando o penalizzando i comportamenti passati in maniera differenziata. Viene quindi indicata la corrispondente classe universale, utilizzata universalmente da tutte le compagnie assicurative. Queste ultime considerano il comportamento storico dell’assicurato per determinare il premio assicurativo.
Il periodo di validità del documento di attestazione di rischio, utilizzato per l’attribuzione della classe di merito, si estende sui sinistri verificatisi nei cinque anni precedenti. A partire dal 2015, questo documento è disponibile in formato digitale e viene reso accessibile almeno 30 giorni prima della scadenza della polizza. L’automobilista può consultare il documento nell’apposita sezione del sito web della compagnia assicurativa. In alternativa può richiederne una copia tramite consegna telematica secondo le modalità previste dall’azienda.
Nel caso di polizze stipulate attraverso intermediari può ottenere la stampa del documento di attestazione di rischio senza incorrere in costi aggiuntivi.
Cosa bisogna possedere per sospendere la polizza assicurativa
La sospensione dell’assicurazione è spesso soggetta a specifiche condizioni, tra cui la limitazione della validità residua della polizza a 3 mesi. La richiesta di sospensione presentata alla compagnia assicurativa deve estendersi per almeno 3 mesi e non può superare un anno di durata complessiva.
Durante questo periodo, il premio per la responsabilità civile auto già versato rimane sospeso e viene riattivato solo al momento della ripresa della polizza. In tutti i casi, per avviare questa procedura, il cliente deve essere in regola con il pagamento del premio assicurativo.
Quali sono gli obblighi dell’automobilista durante la sospensione
Durante il periodo di sospensione dell’assicurazione auto, è assolutamente vietato utilizzare il veicolo su strade pubbliche o persino parcheggiarlo in queste aree.
Qualsiasi trasgressione a queste disposizioni può comportare sanzioni gravi, tra cui il sequestro del veicolo e una multa che oscilla tra gli 848 e i 3.396 euro. L’unica alternativa legale è conservare il veicolo in un garage privato o in un’area di proprietà privata durante il periodo di sospensione.
Quali sono i limiti alla sospensione
Le compagnie assicurative che consentono la sospensione dell’assicurazione auto spesso impongono parametri e limiti a questa procedura. Queste condizioni possono variare tra le diverse società. Di conseguenza occorre esaminare attentamente il contratto assicurativo prima della sottoscrizione. I vincoli associati alla sospensione dell’assicurazione possono differire.
Alcune compagnie permettono al massimo una o due sospensioni nel corso di un anno, mentre altre non estendono la data di scadenza per sospensioni di durata inferiore a 30 giorni. Alcune compagnie potrebbero non accettare richieste di sospensione se mancano solo pochi mesi alla scadenza della polizza. La sospensione dell’assicurazione potrebbe non essere possibile se il veicolo assicurato è soggetto a leasing o finanziamento.
Come fare a riattivare la polizza
La riattivazione della polizza può essere effettuata utilizzando gli stessi canali forniti per la sospensione, quali via web o mediante raccomandata con ricevuta di ritorno, indicando la data di riattivazione desiderata. Dopo aver comunicato l’intenzione di riattivare la polizza bisogna attendere la spedizione da parte della compagnia del nuovo certificato di assicurazione.
L’interruzione temporanea della polizza di responsabilità civile non comporta necessariamente la sospensione contemporanea di eventuali garanzie accessorie, ma va da sé come dipenda dalle condizioni stabilite nel contratto.