AGI – Gli agenti italiani e israeliani a bordo della ‘Goodurià, la barca affondata nel lago Maggiore il 23 maggio del 2023, stavano partecipando a una gita di “commiato” dopo aver preso parte a un’operazione comune di intelligence.
“Nulla di operativo ma il momento finale” delle attività svolte nei giorni precedenti. Di questo sono persuase anche fonti dell’indagine della Procura di Busto Arsizio che ribadiscono quanto scritto sulle targhe commemorative di Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi in occasione della Giornata della Memoria per ricordare i caduti dei servizi segreti italiani. “Perde la vita nel corso dello svolgimento di una delicata attività operativa con Servizi Collegati Esteri” è scolpito nelle cinque righe di biografia degli 007.
Uno scenario immaginato da tutti ma che ora trova delle conferme dopo l’iniziale versione della “festa di compleanno” finita in tragedia con quattro vittime, tra cui due agenti dell’Aise e uno dei servizi israeliani. In verità, gli inquirenti fanno sapere di non essere interessati a questo aspetto di una vicenda coi contorni di una spy story perché puntano solo a capire se le accuse di omicidio colposo e naufragio colposo attribuite allo skipper della barca Claudio Carminati, che nell’incidente vide annegare la moglie Anya Bozkhova, debbano essere vagliate dai giudici in un processo. Si saprà presto perché entro l’inizio dell’estate dovrebbe arrivare la chiusura dell’indagine. Il proprietario dell’imbarcazione è stato interrogato una volta e non dovrebbe essere più riconvocato. Tra gli altri misteri, quello che la ‘Goodurià batteva bandiera slovena ma dai registri di questo Paese non risulta alcuna immatricolazione.