Questa mattina a L’Aquila, in Abruzzo, la polizia ha arrestato tre palestinesi accusati di “associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico”. Secondo l’accusa, gli indagati facevano opera di proselitismo e propaganda per l’associazione e pianificavano attentati, anche suicidari, contro obbiettivi civili e militari in territorio estero. Gli arresti sono stati effettuati dopo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip distrettuale della città, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e in coordinamento con la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo. Non si hanno informazioni, al momento, in merito agli attentati pianificati, né in merito ai paesi dove avrebbero dovuto colpire.
Secondo quanto riportano le indagini preliminari, i tre palestinesi avrebbero costituito una struttura operativa militare chiamata “Gruppo di Risposta Rapida – Brigate Tulkarem” che sarebbe una articolazione delle “Brigate dei Martiri di Al-Aqsa”, un gruppo costituito nel 2000, molto attivo durante la seconda Intifada e riconosciuto come organizzazione terroristica da vari paesi, tra cui tutti quelli dell’Unione europea. Nei confronti di uno dei tre arrestati, inoltre, è in corso una procedura di estradizione su richiesta dello stato di Israele, paese nel quale è ricercato.
“Soddisfazione per la cattura all’Aquila di tre pericolosi terroristi, operazione che conferma il continuo impegno e la grande capacità investigativa delle nostre Forze dell’ordine”, ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Alle forze di polizia e alla magistratura va il mio ringraziamento per questo importante risultato che testimonia la costante azione di monitoraggio e prevenzione realizzata sul fronte dell’estremismo e della radicalizzazione”.