Acquistare un’auto nella vicina Svizzera può essere una buona idea per ottenere un veicolo a un prezzo più vantaggioso rispetto al mercato nazionale. In realtà, alla base di questa decisione possono esserci anche ragioni differenti come l’importazione dell’auto di un amico o di un conoscente residente in Svizzera per poi immatricolarla in Italia. Ci domandiamo allora come fare e se questa operazione è davvero conveniente. Occorre infatti considerare diversi parametri, tra cui i costi di trasporto, le imposte e le normative in materia.
Cosa considerare quando si acquista un’auto in Svizzera
Prima di procedere all’acquisto di un’auto dalla Svizzera e più in generale dall’estero è bene non trascurare i dettagli. Sono aspetti che possono sembrare marginali ma che in realtà possono diventare problematici una volta avviato il processo di importazione in Italia. Le case automobilistiche adattano le loro vetture alle specifiche normative dei Paesi in cui vengono commercializzate. Di conseguenza, le auto possono presentare allestimenti e dotazioni diversi rispetto a quelle venduti in Italia. Meglio allora controllare se sussiste la necessità di adattamenti per soddisfare i requisiti di sicurezza italiani.
Un altro aspetto a cui fare attenzione è il contratto di compravendita. Si tratta del documento che deve includere i dati del veicolo, il tipo tra nuovo e usato, gli allestimenti, il prezzo e la data di consegna. Meglio redigere un contratto completo e accurato per evitare eventuali dispute legali in futuro. Infine, il focus deve essere anche sul metodo di pagamento sicuro, specialmente quando si tratta di transazioni online. È consigliabile non versare acconti e non effettuare pagamenti completi prima di aver verificato la correttezza della documentazione e la regolarità del veicolo in fase di acquisto.
Comprare auto in Svizzera, la procedura
Comprare un’auto in Svizzera richiede di affrontare una serie di procedure che vanno al di là delle considerazioni sui tempi e costi. L’importazione di un veicolo comporta infatti l’immatricolazione all’Ufficio provinciale della Motorizzazione civile e l’iscrizione al Pubblico registro automobilistico. Queste operazioni possono essere gestite dai concessionari, ma nel caso di vendita tra privati bisogna affrontare in autonomia tutti i passaggi e gli adempimenti fiscali richiesti.
Ecco quindi che è utile innanzitutto comprendere le principali differenze tra l’importazione di un’auto da Paesi dell’Unione europea e da Paesi extraeuropei come la Svizzera. Nel primo caso, l’iscrizione al PRA avviene tramite lo Sportello telematico dell’automobilista. Nel secondo caso occorre rivolgersi alla Motorizzazione civile per procedere con l’immatricolazione. Con la carta di circolazione in mano, l’automobilista ha quindi 60 giorni per completare l’iscrizione al PRA.
Quali documenti servono per importare un’auto dalla Svizzera
Per importare un’auto dalla Svizzera occorre seguire la procedura applicata per i Paesi extra Unione europea. Come abbiamo spiegato, dopo aver ottenuto la carta di circolazione bisogna richiedere l’immatricolazione all’Ufficio provinciale della Motorizzazione civile e quindi l’iscrizione al PRA entro 60 giorni dal rilascio della carta di circolazione. Una volta completata questa procedura viene rilasciato il Documento unico di proprietà e circolazione.
Nel caso di veicoli già immatricolati alla Motorizzazione civile è possibile rivolgersi agli uffici delle Unità territoriali Aci per l’iscrizione al Pubblico registro automobilistico. I documenti richiesti sono gli stessi sia per le auto nuove sia per quelle usate:
la dichiarazione di vendita autenticata;
la dichiarazione sostitutiva di certificazione di residenza dell’acquirente se la residenza non è riportata sul documento di riconoscimento;
il Modello NP2D per l’iscrizione al PRA;
la fotocopia della carta di circolazione estera;
il codice fiscale dell’intestatario o dell’acquirente;
la fotocopia di un documento di riconoscimento valido (fra carta d’identità e passaporto) con traduzione certificata se in lingua straniera;
la fotocopia della carta di circolazione rilasciata in Italia o copia della carta di circolazione per il rilascio del Documento unico di proprietà e circolazione.
Dopodiché, se l’acquirente è una società giuridica è richiesta la dichiarazione sostitutiva del legale rappresentate. E se l’acquirente è extracomunitario con residenza in Italia serve il permesso di soggiorno valido o il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.
I costi da sostenere
Al di là dei costi del veicolo, l’importazione di un’auto dalla Svizzera comporta una serie di spese per l’immatricolazione e l’iscrizione al PRA. Più esattamente:
emolumenti Aci: 27 euro;
diritti Dtt (Dipartimento trasporti terrestri): 10,20 euro;
Ipt (Imposta provinciale di trascrizione): variabile in base al tipo di veicolo e alla provincia di residenza;
imposta di bollo: 32 euro per l’immatricolazione unica e 32 euro per il rilascio del Documento unico di proprietà e circolazione;
rilascio delle targhe: variabile in base al tipo di veicolo e di targa.
A queste spese vanno aggiunte le tariffe applicate da un eventuale servizio di intermediazione. E non vanno trascurati i costi per il trasporto del veicolo in Italia che di solito non sono inclusi nel prezzo di acquisto. L’acquirente è in genere responsabile di organizzare il trasporto, che può essere gestito tramite una ditta specializzata o trainando il veicolo personalmente, purché sia dotato di copertura assicurativa temporanea e della targa necessaria.
I tempi richiesti
L’immatricolazione alla Motorizzazione Civile di un’auto comprata in Svizzera non segue tempistiche fisse e universali. Una volta ottenuta la carta di circolazione, si hanno 60 giorni per completare la richiesta di iscrizione al Pubblico registro automobilistico. Se la procedura venisse effettuata tramite lo Sportello telematico dell’automobilista, il tempo di attesa massimo sarebbe di 3 giorni lavorativi.
La questione targa
Con l’entrata in vigore del decreto Salvini sulla sicurezza è vietato guidare un’auto con targa straniera se si è residenti in Italia da più di 3 mesi. Con le nuove disposizioni in vigore non è consentito utilizzare un’auto con targa provvisoria per l’esportazione. Ci sono comunque delle alternative da considerare che consentono di raggiungere l’obiettivo senza ovviamente violare la normativa in vigore.
Innanzitutto l’immatricolazione in Italia prima del trasferimento del veicolo. In termini pratici significa guidare l’auto già con targa italiana dal Paese di acquisto al Paese di destinazione. Occorre ottenere il consenso del venditore per ottenere i documenti necessari per l’immatricolazione ed è consigliabile verificare se è necessario radiare il veicolo dai registri del Paese di origine prima di procedere. La seconda alternativa è il trasferimento del veicolo come rimorchio.