• 25 Novembre 2024 12:54

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Chiara Ferragni ‘pagliaccio’ in copertina. Fedez la difende

Mar 7, 2024

AGI – Chiara Ferragni ha dato mandato ai propri legali di valutare ogni tipo di azione legale, incluso quella per il risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali, nei confronti della società editrice del settimanale L’Espresso (“L’Espresso”)”. Lo fa sapere la stessa influencer in una nota. “Contestualmente i legali hanno diffidato l’editore de L’Espresso dalla pubblicazione – prevista per domani 8 marzo – del numero che ritrae la propria assistita in copertina con le sembianze di Joker, riservandosi ogni ulteriore azione anche all’esito delle verifiche sul contenuto dell’articolo”.

 

“I legali della Ferragni contestano la portata gravemente diffamatoria e lesiva dell’uso fatto in copertina dell’immagine della propria assistita palesemente denigrata e svilita proprio nel giorno in cui la donna dovrebbe essere celebrata”, conclude la nota.

 

 

Ferragni Spa: il lato oscuro di Chiara. La rete ingarbugliata dell’influencer a capo di un impero in cui la trasparenza non è di casahttps://t.co/azcTbAdHOu

— L’Espresso (@espressonline)
March 7, 2024

 

Con una storia su Instagram, Fedez ha difeso Chiara Ferragni. “A quando una bella inchiesta sul vostro proprietario petroliere? Aspetto con ansia”, scrive il rapper taggando il settimanale. E ancora: “Marcello Minenna, ex direttore dell’agenzia delle Dogane, oggi indagato per corruzione, era diventato un plenipotenziario della terza agenzia fiscale e, nel periodo di regno, si era occupato anche di Ludoil, l’azienda di Donato Ammaturo, l’imprenditore ed editore dell’Espresso dallo scorso maggio. L’impero petrolifero di Ammaturo ha accolto di recente un manager molto vicino a Massimo D’Alema: si tratta di Rodolfo Errore, nominato amministratore delegato di Luce Spa, fino al 2021 presidente di Sace, la società assicurativa finanziaria, controllata dal ministero dell’Economia. Minenna, nei suoi cinque anni alla testa delle dogane, ha assunto decisioni contestate”.

 

 

“Lo stesso Ammaturo – prosegue – veniva quindi indicato da Giuseppe D’Amico (l’imprenditore complice della cosca) come un soggetto prestanome/riciclatore della criminalita’ organizzata campana, e in particolare del clan dei Casalesi”. D’Amico diceva: “Ammaturo ci sono i soldi, ci sono quelli dei Casalesi … lui solo il nome ha messo”. Circostanza “immediatamente suffragata da Silvana Mancuso (nipote del boss Luigi Mancuso) con un secco “infatti””. […]”. “Ma delle intercettazioni di esponenti della mafia in cui si parla del proprietario de L’Espresso parlerete mai?”, chiosa quindi Fedez. 

 

 

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