Per mettersi al volante non sarà più necessario il compimento della maggiore età. Già a 17 anni sarà possibile presentare domanda per la patente europea, purché accompagnati da un “conducente esperto”, una figura rimasta indefinita nel comunicato stampa del Parlamento UE. Se le maglie finiscono per allargarsi, è altresì vero che i neopatentati saranno sorvegliati nei primi due anni.
Le disposizioni delle autorità sanciscono un approccio ancora meno tollerante circa l’assunzione di sostanze alcoliche. In caso di comportamenti “non sicuri” i responsabili andranno incontro a pene esemplari. Detto altrimenti, l’idea di fondo è di accordare fiducia ai ragazzi e alle ragazze, purché attuino una condotta impeccabile, figlia del buon senso e di una presa di coscienza sui pericoli insiti nelle eventuali trasgressioni.
Come cambia la normativa
Quanto approvato va a inserirsi in un programma più ampio sulle licenze di guida, con l’obiettivo primario di migliorare la sicurezza e ridurre il numero di incidenti mortali che ogni anno si verificano sulle strade dei 27 Stati membri, stimata a circa 20.000. Le statistiche delle agenzie di settore sono la prova lampante dell’importanza di tutelare le categorie fragili, i pedoni nello specifico, con 238 morti registrati in Italia solo nei primi otto mesi del 2023 secondo l’osservatorio Asaps.
Attraverso tali manovre, presentate dalla Commissione UE quasi un anno fa, la classe politica sovranazionale intende rafforzare il senso di consapevolezza degli automobilisti. La proposta è passata con 339 “sì”, 240 “no” e 37 astensioni. Il compito di portare avanti correttamente l’iter competerà al futuro organo esecutivo, che andrà a formarsi con le elezioni in programma fra il 6 e il 9 giugno 2024.
In risposta alla carenza di autisti professionisti, il requisito minimo anagrafico per la patente di camion e autobus (con una soglia massima di 16 passeggeri) diminuisce a 18 anni. Se la B, cioè riferita alle auto, mantiene la durata di 15 anni, quella dei professionisti diventa, però, di 5 anni. Una novità volta a garantire l’incolumità degli utenti della strada, specialmente alla luce delle innovazioni tecnologiche e delle possibili modifiche normative che emergeranno da qui ai prossimi anni.
Via libera all’autocertificazione medica
Al solito, il conseguimento e il rinnovo della patente passeranno pure dalla conferma delle condizioni psicofisiche del soggetto presentante domanda. Ma, invece dell’obbligatorietà della visita medica, sarà sufficiente una semplice autocertificazione. Ai singoli Stati membri è rimessa la responsabilità di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di cogliere i segnali di rischio.
L’esame per ottenere la patente verrà, a sua volta, rivisto con interventi sostanziali. Il focus sulla guida in condizioni reali aumenterà, prestando attenzione alla sicurezza dei pedoni, dei ciclisti e dei motociclisti. Inoltre, saranno introdotte delle prove su terreni scivolosi e sull’uso di dispositivi mobili durante la circolazione.
Infine, un progresso è costituito dall’introduzione della patente digitale, disponibile sui telefonini e ritenuta equivalente al formato cartaceo. Il passaggio ha il potenziale di semplificare considerevolmente il processo di gestione delle licenze di guida e renderlo più efficiente e accessibile. In sintesi, le modifiche alle regole perseguono il fine di assicurare una maggiore sicurezza stradale, adattandosi alle esigenze dei conducenti e sfruttando l’aiuto della tecnologia.