• 24 Novembre 2024 22:04

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Sicurezza nei cantieri, arriva la patente a crediti. Cos’è e come funziona

Feb 27, 2024

AGI – Dal 31 ottobre arriva la patente a crediti per provare a incrementare la sicurezza sul lavoro nei cantieri. Si tratta di una richiesta avanzata da tempo dai sindacati, che però non trova d’accordo le associazioni datoriali, che chiedono invece di valorizzare anche il merito. Cgil e Uil inoltre contestano il metodo utilizzato dal governo per arrivare alla formulazione del provvedimento. Il testo trova spazio all’interno del Dl per l’attuazione del Pnrr al vaglio oggi del Consiglio dei ministri.

Gli effetti del crollo di Firenze

Dopo che il 16 febbraio il crollo di una trave nel cantiere per la costruzione di un grande ipermercato a Firenze è costato a vita a 5 operai, il governo ha convocato a Palazzo Chigi sindacati e associazioni datoriali per due momenti di confronto distinti. Nel corso dell’ultimo Cdm la ministra del Lavoro Marina Calderone ha rappresentato uno scenario che nel 2023 conta un livello di irregolarità pari al 76,48% nei controlli effettuati nei cantieri edili. Tra i provvedimenti pensati dall’esecutivo per aumentare la sicurezza sul lavoro, oltre all’incremento del 40% dei controlli sulla sicurezza nel 2024 rispetto allo scorso anno, l’istituzione dal prossimo 1 ottobre (data contenuta nell’ultima bozza) della patente a crediti per imprese e lavoratori autonomi che operano nei cantieri. Il documento verrà rilasciato, in formato digitale, dall’Ispettorato del lavoro a patto di essere iscritti alla Camera di commercio industria e artigianato; adempiere agli obblighi formativi, ed essere in possesso delle certificazioni di regolarità contributiva, valutazione rischi e regolarità fiscale.

Come funziona la patente

La patente sarà dotata di un punteggio iniziale di trenta crediti e consente di operare nei cantieri con una dotazione pari o superiore a 15 crediti. Il titolo subisce decurtazioni legati a eventuali incidenti nei cantieri, all’esito degli accertamenti e dei successivi provvedimenti emanati nei confronti dei datori di lavoro o autonomi. Una violazione costa 10 punti di penalità, così come un’inabilità temporanea assoluta che importi l’astensione dal lavoro per più di quaranta giorni: 10 crediti. Per un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale vengono sottratti 15 crediti. La morte di un lavoratore porta alla sottrazione di 20 punti e alla possibile sospensione del titolo fino a un massimo di 12 mesi. I crediti decurtati potranno essere reintegrati a seguito della frequenza di corsi di formazione, ciascuno consente di recuperare cinque crediti. La patente viene incrementata di un credito per ciascun anno successivo al secondo, sino a un massimo di dieci crediti, qualora l’impresa o il lavoratore autonomo non siano stati destinatari di provvedimenti sanzionatori. Per il governo sono “prioritari la qualificazione delle imprese e la formazione, che deve riguardare sia i lavoratori che il datore di lavoro, e la salvaguardia delle aziende regolari con l’introduzione della Patente a crediti”, spiega Palazzo Chigi al termine degli incontri con le parti sociali. Saranno sbloccate inoltre le assunzioni, con un nuovo concorso per incrementare il contingente degli ispettori del lavoro, del nucleo ispettivo Carabinieri e del personale ispettivo di Inps e Inail.

Il subappalto a cascata

I sindacati però incalzano l’esecutivo. “Non sono arrivate risposte all’altezza della gravità della situazione, la nostra mobilitazione prosegue con tutte le forme possibili. Abbiamo chiesto di mettere in discussione il subappalto a cascata, di introdurre la patente a punti. Su tutto questo non abbiamo avuto risposta”, dice il segretario della Cgil Maurizio Landini. Mentre il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri aggiunge: “La gente continua a morire, di chiacchiere ne abbiamo le tasche piene”. Poi sottolinea: “La patente a crediti c’è, ma la vita di un lavoratore vale 20 crediti, si può lavorare con 15, 5 si recuperano con un corso di formazione”. Approva il provvedimento invece la Filca-Cisl: “La patente a punti in edilizia è una proposta storica della Cisl, lanciata nel 2003, ben 21 anni fa. Siamo soddisfatti dall’aver appreso che questo strumento rientra nei provvedimenti annunciati dal Governo come risposta alle morti sul lavoro”. Contrari i datori di lavoro. “Non siamo d’accordo sulla patente a punti. Crediamo che vada ribaltato il concetto: vanno premiate le imprese virtuose piuttosto che punire quelle che, per una disgrazia, possono incappare in momenti sfavorevoli”. spiega Giorgio Delpiano, della sezione Edile Confapi. Mentre Enzo Ponzio, presidente di Cna Costruzioni, specifica: “Siamo fortemente preoccupati per la patente a punti, secondo noi penalizza troppo il settore e gli imprenditori che nonostante le regole si possono trovare di fronte a un evento che va al di fuori del proprio controllo e che mette a rischio l’attività imprenditoriale”. 

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