AGI – Un angelo del fango in sedia a rotelle: al 42enne Simone Baldini, uno dei trenta eroi insigniti dal presidente Sergio Mattarella del titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana come esempio presente nella società civile, è stata riconosciuta “l’immediata disponibilità offerta alle popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna” nel maggio 2023. ‘Iron Baldo’, come è soprannominato, è originario di Roma ma risiede a San Marino e vive e lavora a Pesaro. Dal 1997 è in sedia a rotelle a causa di un virus al midollo spinale. La sua storia era diventata virale in quei giorni difficili quando, armato di pala, aiutò gli altri volontari a spalare dal fango le strade delle città romagnole. Le foto e i video che lo ritraevano in azione divennero un emblema di coraggio e resilienza di fronte a una tragedia immane: “Non mi sento un eroe”, raccontò al Resto del Carlino, “ma se quell’immagine può essere di stimolo e spronare tanti altri a fare i volontari, e se può contribuire, almeno in minima parte, a risollevare il morale delle migliaia di persone colpite dall’alluvione, allora ben venga”. Simone, che prima della disabilità praticava calcio e nuoto e andava in bici, dopo la malattia ha scelto di cimentarsi negli sport paralimpici, vincendo gare di handbike, un titolo europeo di triathlon e il canottaggio con cui è andato vicino a qualificarsi per Tokyo 2020. “E’ stata dura, ma ho reagito”, ha raccontato della sua disabilità.
AGI – Un angelo del fango in sedia a rotelle: al 42enne Simone Baldini, uno dei trenta eroi insigniti dal presidente Sergio Mattarella del titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana come esempio presente nella società civile, è stata riconosciuta “l’immediata disponibilità offerta alle popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna” nel maggio 2023. ‘Iron Baldo’, come è soprannominato, è originario di Roma ma risiede a San Marino e vive e lavora a Pesaro. Dal 1997 è in sedia a rotelle a causa di un virus al midollo spinale. La sua storia era diventata virale in quei giorni difficili quando, armato di pala, aiutò gli altri volontari a spalare dal fango le strade delle città romagnole. Le foto e i video che lo ritraevano in azione divennero un emblema di coraggio e resilienza di fronte a una tragedia immane: “Non mi sento un eroe”, raccontò al Resto del Carlino, “ma se quell’immagine può essere di stimolo e spronare tanti altri a fare i volontari, e se può contribuire, almeno in minima parte, a risollevare il morale delle migliaia di persone colpite dall’alluvione, allora ben venga”. Simone, che prima della disabilità praticava calcio e nuoto e andava in bici, dopo la malattia ha scelto di cimentarsi negli sport paralimpici, vincendo gare di handbike, un titolo europeo di triathlon e il canottaggio con cui è andato vicino a qualificarsi per Tokyo 2020. “E’ stata dura, ma ho reagito”, ha raccontato della sua disabilità.