AGI – Equilibrio dei conti pubblici, anche in ragione dell’elevato debito pubblico, attenzione alla spesa dei fondi Pnrr, sui quali si registrano già le prime irregolarità, e volontà di partecipazione al percorso di riforma che attende comparti importanti della Pa con i loro relativi centri di spesa. Sono i punti chiave attorno a cui ha ruotato l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei conti, alla presenza, tra gli altri, del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
L’evento è stata l’occasione anche per ribadire a più riprese la necessità che i giudici contabili esercitino il loro mandato in autonomia ed indipendenza ma anche per fare un richiamo alla dovuta imparzialità e terzietà. In controluce si può vedere anche l’eco della vicenda del consigliere Marcello Degni, che a inizio gennaio con un tweet ha polemizzato con il governo, gesto a cui è seguito l’invio degli atti al procuratore generale.
“In tutte le funzioni consultive, come in quelle di controllo, la Corte deve, infatti, operare con imparzialità, indipendenza e terzietà, rimanendo preclusa, pur nel rispetto del principio di leale collaborazione, qualsivoglia attività di compartecipazione all’amministrazione attiva”, ricorda il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino. Sulla stessa linea il procuratore generale Pio Silvestri: “L’essere magistrato non consente alcuna distrazione ed anzi impone un self restraint, tanto nella vita pubblica quanto in quella privata, necessario a dare sostanza al rispetto assoluto del dovere dell’imparzialità e, al contempo, concretezza al prestigio dell’ordine giudiziario, anche con riferimento all’immagine che la magistratura, come potere, offre di sè ai cittadini e alla credibilità che essa deve conservare ai loro occhi per legittimare l’esercizio della giurisdizione, come funzione essenziale per l’attuazione dello Stato di diritto”.
Quanto all’attività della magistratura contabile Carlino, analizzando la difficile congiuntura internazionale, rileva: “La gestione della politica economica si trova davanti a nuove sfide, sia sul fronte dell’economia reale che della gestione dei conti pubblici. Spinte ed esigenze diverse, sapientemente bilanciate, devono garantire un percorso di riequilibrio dei conti e un graduale rientro del rapporto debito/Pil”.
Carlino osserva inoltre che: “Il sistema delle garanzie, unitamente alla perimetrazione normativa dell’elemento psicologico, sembrerebbe rendere non necessaria la ulteriore proroga del cosiddetto ‘scudo erariale’ (finalizzato a escludere le condotte attive dall’ambito di applicazione della colpa grave), introdotto in via eccezionale nel priodo pandemico per porre un rimedio alla paura della firma”.
Carlino da notare anche che “dopo le riforme del 1994, l’ambito delle attribuzioni giurisdizionali e di controllo della Corte ha costituito oggetto di ulteriori e numerosi provvedimenti normativi, spesso avviati con decretazione d’urgenza che, sovrapponendosi all’originario tessuto legislativo, ne hanno indebolito l’iniziale organicità”.
Dal Pg Silvesti invece arriva un monito sul Pnrr. “L’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, terminata la predisposizione delle regole di contesto, è entrata nel vivo e già si registrano diverse segnalazioni di irregolarità”, rileva il pg.
“In particolare, si tratta di indebita percezione – prosegue – ovvero non corretto utilizzo dei fondi da parte dei soggetti attuatori, irregolarità nella percezione dei contributi sub specie di opere non conformi al progetto o di assai significativi ritardi nella loro attuazione”.
Nel 2023, rilevano le relazioni depositate per l’anno giudiziario, il dato delle somme recuperate all’erario si attesta a 59,7 milioni di euro, nel quinquennio la cifra arriva a 280 milioni.