Città 30, ormai sappiamo tutti benissimo di cosa stiamo parlando. È uno dei temi di attualità più vivo di queste ultime ore. Dopo l’entrata in vigore delle nuove regole sulla viabilità a Bologna e quindi sui nuovi limiti di velocità nel centro città, il Mit ha deciso di fare retrofront e cambiare le carte in tavola.
Lo stesso Ministro Matteo Salvini, che pareva essere uno dei più grandi sostenitori di questa manovra, volta tra l’altro ad aumentare la sicurezza sulle strade in città, oggi sembra proprio schierarsi contro le nuove regole che riducono i limiti di velocità concessi. Proprio ieri infatti abbiamo visto che la nuova direttiva annunciata dal Ministro Salvini ha scatenato la reazione del Codacons, che ha deciso di fare ricorso al tribunale amministrativo contro l’operazione del Ministero, giudicata “sbagliata sotto ogni punto di vista”. A tutto questo si aggiungono una serie di fake news che Legambiente ha deciso di smentire. Vediamole insieme.
Le dichiarazioni di Legambiente
Legambiente ha deciso di dedicare “uno speciale della campagna Unfakenews” alla tematica Città 30, tra le più vive di oggi, per smentire alcune delle fake news più gravi circolate in questi giorni.
È proprio una nota dell’associazione ambientalista, riportata dall’ANSA, a dichiarare quanto segue, parola per parola: “Non è vero che andare a 30 km/h o a 50 km/h è la stessa cosa in termini di sicurezza stradale, la scienza ci dice ben altro. Non è vero che con la città 30 i problemi, soprattutto per i lavoratori, rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale (come invece ha dichiarato il Ministero-ndr). Non è vero che a 30 km/h si impiega più tempo a spostarsi e che si inquina di più. Non è vero che per salvare vite basta inasprire pene per chi abusa di sostanze e alcool. È staticamente accertato che nei casi di incidenti mortali una delle cause è dovuta all’elevata velocità”.
Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha dichiarato inoltre: “Le polemiche di questi giorni accompagnate anche da tante fake news sono del tutto sterili. Sulle strade italiane si registra un morto ogni tre ore e un ferito ogni 2,5 minuti e il 50% delle vittime sono pedoni e ciclisti, un’emergenza da codice rosso su cui bisogna al più presto intervenire. Il modello delle Città 30 è una rivoluzione importante che mette al centro la riduzione della velocità e che deve essere accompagnata da campagne di informazione e sensibilizzazione. Al Ministro Matteo Salvini chiediamo di non fare campagna elettorale su un tema così importante”.
La richiesta del presidente Ciafani è quindi che il modello Città 30 non venga bloccato, anzi, tutt’altro: secondo Legambiente è importante che si diffonda in tutta Italia e che le nuove regole sui limiti di velocità nei centri urbani siano attivate realmente. Un’ulteriore richiesta è anche quella di prevedere maggiori risorse destinate al fondo nazionale per il trasporto pubblico locale.
Secondo il presidente di Legambiente “diverse città europee hanno scelto di moderare la velocità registrando dati rilevanti a breve termine: a Londra dall’introduzione dei 20 km si sono abbassate del 25% le morti e del 63% gli investimenti di pedoni, mentre a Bruxelles dopo un anno dall’ingresso del provvedimento, nel gennaio 2021, sono diminuiti del 28% gli incidenti e del 50% i morti e feriti gravi”, sono dati che non possono assolutamente essere sottovalutati, anzi, soprattutto in un Paese come il nostro, dove il numero di sinistri stradali anche molto gravi è in continuo aumento.
Le fake news smentite
Per quanto riguarda le notizie false che circolano in questi giorni, l’associazione a tutela dell’ambiente ci tiene a sottolineare che andare a 30 o 50 km/h non è la stessa cosa in termini di sicurezza stradale, anzi. La soglia dei 30 km/h è infatti stata decisa non di certo casualmente: si tratta di un limite che provoca un calo delle percentuali di rischio di mortalità, senza rallentare pericolosamente la circolazione in città.
I 30 km/h consentono anche di diminuire di moltissimo la distanza di arresto dei veicoli, che risulta essere meno della metà rispetto a quella registrata a 50 km/h: parliamo di 13 metri contro i 28 metri circa. A 30 km/h l’angolo visuale del conducente oltretutto raddoppia.
Altra notizia fake? Non è vero che viaggiare a 30 km/h significa metterci molto più tempo per ogni spostamento. Consideriamo che nelle nostre città già oggi, a causa della viabilità rallentata dal traffico e dagli ingorghi e altro, la velocità media non va mai oltre i 30 km/h. Facendo un confronto anche con altre città in Europa, la media a Londra è di 19 km/h e a Varsavia di 26 km/h.
“I centri urbani in Italia sono parecchio trafficati, le medie di percorrenza sono tra le più basse e a Bologna, per esempio, nelle ore di punta è già di 32 km/h”, come sottolinea sempre Legambiente.
Non tarda ad arrivare la risposta di Salvini: “Con la Città 30 i problemi (soprattutto per i lavoratori) rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale”. Ma l’associazione a tutela dell’ambiente smentisce anche questa notizia, sottolineando in particolare che “le strade sono pericolose, tanto che nel 2022 l’Inail ha accertato 12.361 incidenti in itinere, di cui ben 9 mortali”. Il Piano Nazionale Sicurezza Stradale del Mit sostiene che “dove ci possono essere impatti che coinvolgono veicoli e pedoni, la velocità dovrebbe essere limitata a 30 km/h”, lasciando i 50 km/h di limite ai tratti a scorrimento veloce.
Che dire sull’inquinamento, tematica che ovviamente Legambiente non poteva che approfondire: ma chi l’ha detto che viaggiare a 30 km/h produce una quantità maggiore di inquinamento? Smentita l’ennesima fake news, i motori termici tradizionali (benzina e diesel) consumano di più e inquinano di più in fase di accelerazione e decelerazione e a velocità elevate.
E visto che per Matteo Salvini sembra bastare l’inasprimento delle pene per chi si mette al volante dopo aver bevuto massicce dosi di alcol o dopo aver assunto sostanze stupefacenti per diminuire gli incidenti, Legambiente interviene anche su questo tema, visto che “è statisticamente accertato che nel 55% dei casi mortali nelle città, dove accade il 73% degli incidenti, le cause sono l’eccesso di velocità, la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti e la guida distratta”.
Motivi per il quale abbassare il limite di velocità in città è fondamentale per la riduzione dei sinistri. Legambiente si batte quindi per la Città 30 e ha richiesto un ddl su sul tema, presentato in Parlamento a giugno 2023.