AGI – A Sven-Goran Eriksson è stato diagnosticato un cancro terminale e gli resta un anno di vita: la rivelazione choc è stata fatta dallo stesso 75enne ex allenatore di Roma e Lazio. “Devo combatterlo più a lungo possibile”, ha dichiarato alla radio svedese P1, “so che è questione di un anno, nel peggiore anche di meno o nel migliore immagino anche di più”. Eriksson, che è stato il primo ct straniero della nazionale inglese dal 2001 al 2006, ha ricoperto come ultimo incarico quello di direttore sportivo del Karlstad ma a inizio 2023 si è ritirato per problemi di salute.
“È meglio non pensarci”, ha detto, “devi ingannare il cervello. È facile finire a chiudersi in casa e a essere triste e pensare a quanto sei sfortunato e così via. Ma no, devi vedere il lato positivo delle cose e non seppellirti nei tuoi problemi perché questo è il problema più grande, ovviamente.
L’ex tecnico svedese, che alla Lazio vinse lo scudetto nel 2000, oltre a una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, ha spiegato che questo male “è arrivato dal nulla e questa è la cosa più sconvolgente”: “Non ho grandi dolori ma mi hanno diagnosticato una malattia che si può rallentare ma non operare, è quello che e'”.
AGI – A Sven-Goran Eriksson è stato diagnosticato un cancro terminale e gli resta un anno di vita: la rivelazione choc è stata fatta dallo stesso 75enne ex allenatore di Roma e Lazio. “Devo combatterlo più a lungo possibile”, ha dichiarato alla radio svedese P1, “so che è questione di un anno, nel peggiore anche di meno o nel migliore immagino anche di più”. Eriksson, che è stato il primo ct straniero della nazionale inglese dal 2001 al 2006, ha ricoperto come ultimo incarico quello di direttore sportivo del Karlstad ma a inizio 2023 si è ritirato per problemi di salute.
“È meglio non pensarci”, ha detto, “devi ingannare il cervello. È facile finire a chiudersi in casa e a essere triste e pensare a quanto sei sfortunato e così via. Ma no, devi vedere il lato positivo delle cose e non seppellirti nei tuoi problemi perché questo è il problema più grande, ovviamente.
L’ex tecnico svedese, che alla Lazio vinse lo scudetto nel 2000, oltre a una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, ha spiegato che questo male “è arrivato dal nulla e questa è la cosa più sconvolgente”: “Non ho grandi dolori ma mi hanno diagnosticato una malattia che si può rallentare ma non operare, è quello che e'”.