L’e-bike Dolas Defender 250, prodotta dalla startup tedesca Dolas eBike, non è certo un modello che passa inosservato. Si fa sicuramente notare per le sue performanti caratteristiche tecniche come le sospensioni intelligenti e l’enorme pacco batteria, ma la prima cosa che salta all’occhio sono soprattutto le sue tre ruote montate in linea. Quello che all’apparenza può sembrare un design senza senso ha invece come vedremo i suoi lati positivi, ovviamente accompagnati da alcuni innegabili svantaggi. Tuttavia l’idea alla base di questa strana bici elettrica merita di essere analizzata e approfondita, perché potrebbe essere un ottimo spunto per un settore che ad oggi sembra un po’ impantanato.
Le tre ruote
Cominciamo proprio dalle ruote: perché metterle in linea? Beh, i vantaggi dovrebbero essere quelli di una maggiore adattabilità al terreno ed una conseguente guida più fluida e omogenea. E in effetti è proprio così: grazie a questa inconsueta disposizione, la bici distribuisce meglio le sollecitazioni provenienti dal fondo, lasciando che il ciclista mantenga una posizione parallela rispetto al piano strada. Tutto ciò purtroppo a scapito dell’equilibrio, visto che viene a mancare il maggiore appoggio dato dalla classica disposizione triangolare delle bici a tre ruote.
Tuttavia, come abbiamo detto, si tratta di una scelta tecnica che presenta degli aspetti positivi e che potrebbe interessare una certa fetta di mercato (rider, genitori, chi deve attraversare tracciati misti). Ciascuna ruota (fat da 20 pollici) possiede un motore brushless da 48 V e 250 W, per una velocità massima raggiungibile in pedalata assistita di 25 km/h, come la normativa richiede. Come forse avrete intuito la Dolas Defender 250 rientra nella categoria delle tandem (come vedremo più avanti) ed è quindi adatta ad ospitare un passeggero non collaborante alla pedalata. L’unica accortezza consiste nel non superare il peso ammissibile dalla bici, dal momento che la grossa mole del veicolo potrebbe facilmente portare a sopravvalutare la sua reale portata.
Altre caratteristiche tecniche
Un altro elemento importante della Defender 250 è la sua potente batteria da 2.544 Wh, rimovibile e alloggiata nel telaio a traliccio in alluminio 6061. Questa soluzione offre un’autonomia eccezionale di 180 km con un singolo rifornimento, garantendo un utilizzo prolungato del veicolo senza la necessità di frequenti attacchi alla corrente. La capacità di carico della bici è di 250 kg e grazie all’ampia possibilità di personalizzazione permette l’aggiunta di componenti extra come un secondo sedile, un altro manubrio, oppure portapacchi laterali e cestini di vario tipo. Il sistema di sospensioni, brevettato e diviso in tre parti lungo la bici, si basa su una tecnologia smart che, tra le altre cose, compie delle valutazioni in tempo reale per offrire la migliore esperienza possibile.
E se non dovesse bastare, lo stesso lavoro lo fa anche il telaio, progettato con dei punti di snodo e di scorrimento in grado di assorbire gli impatti a cui è soggetta la bici, assicurando così una guida confortevole e contribuendo a migliorare ulteriormente la qualità di manovra su terreni accidentati. Completano il quadro freni a disco di alta qualità, faro a LED IPX6 di grandi dimensioni e cambio Shimano a 8 velocità.
Punti deboli e di forza
Veniamo alle note dolenti. Come forse avrete intuito il peso di questa bici è da record, mai visto in una e-bike, neanche di quelle più equipaggiate. La Defender 250 raggiunge i folli 78 kg, inclusa la batteria, un valore che la affianca più alla famiglia degli scooter che a quella delle bici, ma questo non è necessariamente uno svantaggio. Nonostante ciò la Dolas Defender 250 è concepita per risultare robusta e maneggevole: sembra un paradosso per una bici così pesante e infatti bisogna fare delle considerazioni in merito.
Il peso elevato e il tempo di ricarica della batteria potrebbero influire sull’esperienza di guida, soprattutto in caso si dovesse rimanere a secco di energia, mentre la complessità del triplo motore potrebbe comportare costi operativi superiori rispetto alle e-bike più classiche. Tuttavia il sistema in linea delle tre ruote consente una maggiore fluidità di manovra e un rapporto meno complicato col terreno, due caratteristiche “paradossali” ma non affatto trascurabili.
Inoltre, c’è da sottolineare una nota positiva estremamente interessante: questa bici si può parcheggiare come uno scooter e senza lucchetto (servirebbe solo un bloccasterzo), visto che il suo peso stesso la protegge dai furti, perlomeno quelli eseguiti in rapidità. E come caratteristica non va sottovalutata.
Qualche riflessione..
La Dolas Defender 250 rappresenta dunque una proposta intrigante nel settore delle e-bike grazie ad un equilibrio unico tra utilità, autonomia e design. I punti oscuri rimangono ma ci sono diverse caratteristiche interessanti che potrebbero anche aprire un segmento completamente nuovo di mercato: le bici ultrapesanti. Da un lato infatti abbiamo bici elettriche ultraleggere con tutti i loro vantaggi, dall’altro potremmo avere modelli ultrapesanti come questo che, come dicevamo, risolvono già da soli l’annoso problema dei furti.
Che le più problematiche siano proprio le e-bike dal peso medio (25-30 kg), quelle attualmente più diffuse? Chissà, forse il tempo ci darà risposta. Nel frattempo chi fosse interessato a sperimentare e compiere un atto pionieristico, sappia che la Dolas Defender 250 ha un prezzo di partenza di €4.650, tutto sommato neanche troppo eccessivo, e con opzioni di personalizzazione molto accurate.