AGI – Le liste d’attesa sono bloccate e le persone trans non vengono più operate. Nel Centro disforia di genere della Clinica urologica di Trieste gli interventi di riattribuzione dei caratteri sessuali sono stati sospesi durante la pandemia ma, terminata l’emergenza sanitaria, l’attività risulta ancora ferma.
L’Azienda Sanitaria assicura “riattiveremo gli interventi” appena possibile, ma le associazioni per i diritti della comunità trans denunciano lo “stop alle attività chirurgiche“. La notizia è riportata oggi dal quotidiano Il Piccolo di Trieste. Così – prosegue il quotidiano – il dibattito brucia i confini della cronaca e diventa subito politico.
“Intollerabile lo stop alle operazioni”, per i consiglieri regionali Giulia Massolino e Simona Liguori (Patto-Civica) e Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), che comunicano di aver presentato un’interpellanza in Regione sull’argomento.
Il cortocircuito come detto è iniziato con la pandemia e da allora, al pari di tante attività chirurgiche, anche quelle di “cambio di sesso” hanno subito ritardi. Per Alessandro Zan lo stop alle operazioni di transizione di genere a Cattinara è un “dramma”, una “negazione dei diritti umani”. Perché, dice a Il Piccolo il deputato del Pd promotore del ddl contro l’omotransfobia “parliamo della sopravvivenza di queste persone”, che rischiano di vedersi negato il diritto a sentirsi loro stesse.