AGI – Per la prima volta dopo oltre dieci anni, il contributo per i costi strutturali che la Fondazione EBRI Rita Levi-Montalcini riceve fin dal 2012 attraverso la Legge di Bilancio non è stato rinnovato.
“È una decisione grave, della quale il Governo deve assumersi la responsabilità” denuncia Antonino Cattaneo, il Presidente della Fondazione EBRI, creata nel 2005 dalla scienziata premio Nobel.
“È una decisione – aggiunge – che vanifica i significativi risultati di livello internazionale ottenuti dai ricercatori dell’EBRI, che aumentano le nostre conoscenze sul cervello e sui meccanismi di molte malattie neurologiche e dei disturbi dello spettro autistico. I risultati raggiunti dall’EBRI sono alla base di future innovative terapie per gravi malattie del cervello e dell’occhio che oggi non hanno cure adeguate, tra le quali malattia di Alzheimer e altre gravi malattie neurodegenerative, sclerosi multipla, epilessia, malattie neuropsichiatriche, glaucoma e neuropatie ottiche. Nuovi innovativi farmaci sviluppati all’EBRI sono in via di sviluppo clinico, e sperimentazioni cliniche sono in corso, in collaborazione con primari centri clinici. Nuove neurotecnologie d’avanguardia, basate su ingegneria proteica, terapia genica, intelligenza artificiale, imaging ottico, registrazioni elettrofisiologiche multiple vengono sviluppate e utilizzate nei progetti di ricerca in corso all’EBRI”.
Il mancato rinnovo del contributo all’EBRI, sottolinea il centro di ricerca, “determina l’impossibilità di proseguire le ricerche e di sostenere i costi strutturali e la implementazione e manutenzione dei laboratori e delle sofisticate apparecchiature, costi che non possono essere coperti dai finanziamenti, in larga parte internazionali, per progetti di ricerca competitivi vinti dalle ricercatrici e dai ricercatori dell’EBRI. Alcune delle conseguenze del mancato rinnovo saranno la restituzione di finanziamenti competitivi ricevuti dall’estero, la interruzione di collaborazioni con prestigiose università e centri di ricerca nazionali ed internazionali, nonchè di sperimentazioni cliniche attualmente in corso su pazienti”.