Jannik Sinner è sicuramente lo sportivo italiano dell’anno, che grazie ai suoi trionfi sui campi da tennis è riuscito a stregare una nazione intera. Da tempo l’Italia non aveva un personaggio sportivo in grado di trasformarsi in un fenomeno popolare trasversale, come i vari Alberto Tomba, Marco Pantani o Valentino Rossi. Anche chi non è appassionato di tennis, negli ultimi tempi ha acceso la tv per osservare le gesta del “pel di carota” altoatesino. Il numero 4 del ranking ATP fa gola anche a tante aziende e in questa ottica non deve stupire la visita di Jannik a Maranello, con passaggio dentro alla fabbrica del Cavallino Rampante e al museo dedicato alla ricca storia della Ferrari.
In pista con la Ferrari SF90
Il fenomeno della racchetta ha avuto anche la chance di saltare a bordo di una Ferrari SF90 Spider Assetto Fiorano sulla pista di casa, accompagnato dall’head development test driver Raffaele De Simone. “Ho sempre avuto una grande passione per i motori, è stato mio papà a passarmela . La prima cosa che mi viene in mente è il suono e quello del motore Ferarri è unico. Sono felice di vedere il lavoro e la storia che c’è dietro. Quello che mi ha colpito è l’onore con cui lavorano qui a Maranello“, ha dichiarato Sinner ai canali della Ferrari.
Non è l’unica vettura, messa a disposizione dal Cavallino, che il fenomenale tennista ha guidato. Infatti, Sinner ha testato in prima persona anche le qualità del primo Sport Utility Vehicle della Ferrari, il celebre e osannato Purosangue. L’esperienza di guida a ruote alte ha colpito la star della racchetta: “Per me era la prima volta ed è stata un’emozione incredibile. In entrambi i casi mi sono sentito avvolto nell’auto, come se fosse un prolungamento del mio corpo. Un po’ come la mia racchetta: solo molto più grande...”. Insomma, il SUV ha fatto breccia nel cuore di Sinner, che tra l’altro è stato spesso visto in compagnia di un’Alfa Romeo Stelvio.
Sinner e la passione per la F1
Quando si parla di Ferrari e si visita il centro strategico di Maranello, dove si può respirare a pieni polmoni la storia del Marchio, non si può non toccare l’argomento Formula 1, che si rivela una delle grandi passioni di Sinner. “L’ho sempre seguita, spesso con mio nonno. Nel tennis se giochi di domenica è perché sei in finale, quindi se non riuscivo a vedere le gare era per un buon motivo. Sia il tennis che le corse sono considerati sport individuali, perché sei solo in campo o nell’abitacolo. Per ognuno di noi è però fondamentale avere una squadra alle spalle, che lavora in armonia per raggiungere un obiettivo. I sacrifici dei componenti della squadra sono gli stessi di chi gioca o guida: si arriva in cima solo insieme“, ha detto il fresco vincitore della Coppa Davis.
Il legame tra Sinner e la F1, però, non si interrompe alla mera passione, perché l’italiano è diventato da poco collaboratore del campionato del mondo, tramite un progetto che mira alla promozione globale del brand. Insomma, tutti vogliono Jannik.