AGI – “Il mio appello è quello di far scendere il silenzio su questa vicenda“. Lo dice il cappellano fra’ Paolo Crivelli, entrando nel carcere Montorio di Verona, dove è recluso Filippo Turetta. “Bisogna – prosegue il religioso – rispettare il dolore delle persone che sono coinvolte in questa tragedia, lasciare che la giustizia possa fare con serenità il suo corso”.
“Gli inquirenti hanno bisogno di silenzio anche loro per lavorare, non di pressione mediatica, questa è una cosa importante”, sottolinea il cappellano del carcere, e conclude: “Non credo che questo tipo di informazione aiuti il popolo italiano a crescere serenamente di fronte a questo drammi. Vi chiedo solo di lasciare in pace la famiglia”.