• 25 Novembre 2024 19:27

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Dal 2024 per visitare Venezia si pagherà un ticket d’ingresso

Nov 23, 2023

AGI – Dal 2024 per entrare a Venezia bisognerà pagare un ticket di 5 euro. Si tratta della prima città al mondo a introdurre un biglietto per chi non ha in programma almeno un pernotto nella città e nelle sue isole minori. Lo scopo è quello di limitare il turismo mordi e fuggi nella città patrimonio Unesco che negli ultimi anni ha “sofferto” per l’eccessiva presenza di turisti, anche per colpa delle grandi navi da crociera che ogni giorno sbarcano migliaia di passeggeri.

Disincentivare il turismo giornaliero in alcuni periodi dell’anno e incentivare un turismo pernottante, in linea con la delicatezza e unicità della città. Saranno esentati i residenti in Veneto e coloro che hanno parenti in città (oltre a varie deroghe previste). Tuttavia, anche chi non dovrà pagare il contributo dovrà prenotare la propria visita. 

Il calendario degli “ingressi limitati” sarà presentato dal sindaco di Venezia, Brugnaro, ma quel che è certo è che si partirà dal prossimo 24 aprile, interesserà i ponti primaverili  e i weekend estivi. Ma dal 2025 il calendario delle limitazioni sarà esteso e potrebbe esserci qualche ritocco in rialzo al biglietto. 

La delibera si è resa necessaria per tutelare la laguna dall’overturism che in alcuni giorni dell’anno rende la città invivibile per i residenti. Inoltre, come in molte città aggredite dal turismo di massa, sta montando la protesta degli abitanti che lamentano prezzi in aumento, pochi esercizi commerciali di prossimità (come i supermercati) e affitti introvabili. 

Gli altri malati di overturism

Dopo la ripresa del turismo di massa dopo la pausa pandemica, con numeri che nel 2023 si apprestano a toccare 60 milioni di presenze, il tema dei flussi soprattutto per alcune mete “gettonate” è sul tavolo. Il dilemma degli amministratori locali è quello di non perdere l’occasione di perdere le entrate e il giro d’affari che il turismo porta, ma dall’altro bisogna garantire la vivibilità delle città per chi vi abita, per la sicurezza e il decoro urbano. Quindi sempre più sotto accusa è il turismo giornaliero o quello che prevede solo pochi pernotti, spesso trainato dai viaggiatori delle compagnie low cost. 

A Roma, mediamente un turista si ferma 2,6 notti o arriva solo per partecipare al ricco calendario di eventi e concerti della città. Un turismo a basso costo che ha fatto proliferare nel centro storico B&B (talvolta anche abusivi), locali, pub, a scapito dei residenti del centro storico che lamentano una desertificazione di eserci commerciali, la scomparsa di botteghe storiche fagocitati da locali di bassa qualità, ma anche presenze e luoghi simbolo della romanità.  

Nelle Cinque terre, la sindaca di Rio Maggiore ha fatto ricorso ad uno studio legale di Milano per avere un parere su come procedere alla limitazione dei turisti perchè talvolta i borghi sono così sovraffollati da impedire persino il passaggio di un’ambulanza.

Ma il tema non è solo italiano. A Barcellona, nel quartiere della La Salut dove sorge Park Guell di Gaudì i residenti hanno attuato una protesta frontale contro il turismo che ogni giorno invade il quartiere. Striscioni alle finestre e alle paline dei bus scritte come “questo autobus è riservato ai residenti”. 

 

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