AGI – I mercati si rafforzano, in attesa che oggi escano i risultati trimestrali di Nvidia e le minute della Fed e mentre cresce l’aspettativa che il costo del denaro abbia raggiunto il picco e che la Federal Reserve e la Bce lasceranno i tassi invariati per il resto dell’anno e inizieranno a tagliarli a maggio-giugno.
Oggi, martedì 21 novembre, le Borse asiatiche salgono al top da due mesi e avanzano, seppure con cautela, anche i future a Wall Street e in Europa, mentre il dollaro resta ai minimi da due mesi e prosegue il rally dei tre listini di New York, anche in questa settimana che negli Usa sarà più corta del solito, per la celebrazione del Thanksgiving giovedì e per il Black Friday.
La Borsa di Tokyo è poco mossa, dopo essere cresciuta del 28% questo mese, diventando così il mercato azionario con la migliore performance in Asia. Shanghai avanza e Hong Kong sale dell’1%, poiché l’allentamento delle tensioni tra Stati Uniti e Cina ha risollevato il sentiment. Anche Seul guadagna quasi l’1%. In compenso il biglietto verde mostra la corda per l’ammorbidimento della Fed, con l’euro che risale sopra 1,09 e lo yen in ribasso, dopo un minimo da sette settimane a 147,86 sul dollaro.
A mettere il sale sulla coda della moneta Usa ci pensano anche i rendimenti dei Treasury, col 10 anni che scende sotto il 4,5%. Piatti i future a Wall Street, dopo che ieri a New York il Nasdaq ha guidato la carica salendo di oltre l’1%, mentre il peso massimo Microsoft è avanzato del 2%, raggiungendo un livello record sulla scia della notizia che l’ex capo di OpenAI, Sam Altman si unirà al colosso di Cupertino per lavorare allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Intanto, circa due terzi dei dipendenti di OpenAI hanno minacciato di dimettersi, se il cda non getterà la spugna, dopo aver deciso venerdì scorso il licenziamento dello stesso Altman e dell’altro co-fondatore Greg Brockman.
In evidenza anche Boeing, salita del 4,6% dopo che Deutsche Bank ha migliorato il rating del produttore di aerei. I prezzi del petrolio accelerano ed estendono i loro guadagni, mentre gli investitori guardano alla riunione dell’Opec+ del 26 novembre, con il cartello che starebbe valutando ulteriori tagli all’offerta per sostenere i prezzi. Oggi in Asia i future sul Wti e quelli sul Brent frenano un po’ la loro corsa, dopo essere risaliti rispettivamente sopra a 77 dollari e oltre 82 dollari al barile.
Sopra la parità i future sull’EuroStoxx, dopo che ieri, 20 novembre, le Borse europee hanno chiuso in ordine sparso. Parigi è salita dello 0,18% e Milano, nonostante Moody’s abbia confermato il rating ‘Baa3’ dell’Italia e rialzato l’outlook, appare incerta e chiude a +0,15%, mentre lo spread tra Btp e Bund si riduce a 173 punti.
Male invece Francoforte, che perde lo 0,1%, appesantita dalle azioni del colosso farmaceutico Bayer, crollate del 18%, ai minimi degli ultimi dieci anni, dopo che la casa farmaceutica ha annunciato che uno studio in fase avanzata per un farmaco che fluidifica il sangue per le malattie cardiache non è riuscito a dimostrare la sua efficacia. Si tratta dell’asundexian per la fibrillazione atriale. Durante il fine settimana Bayer ha perso anche una causa chiave negli Stati Uniti sul diserbante Roundup, acquisito attraverso la fusione con Monsanto.
Giù dello 0,11% Londra, nonostante In Gran Bretagna il premier Rishi Sunak abbia promesso di tagliare le tasse “nel tempo”, assicurando che il carico fiscale verrà ridotto in modo sostenibile. In settimana sul fronte macro, i dati principali da monitorare saranno i Pmi manifatturiero e servizi delle principali economie, a partire da giovedì con quelli europei – previsti entrambi in contrazione – per finire venerdì con quelli giapponesi e statunitensi.
Per gli Stati Uniti la previsione è di un ritorno in contrazione del settore manifatturiero, mentre quello servizi dovrebbe mantenersi leggermente in area di espansione. Da monitorare con attenzione anche i consueti dati settimanali sui sussidi alla disoccupazione, alla luce delle indicazioni di indebolimento del mercato del lavoro emersi dai valori pubblicati questa settimana.
Sul fronte banche centrali sono attesi numerosi interventi di banchieri Bce, tra cui la Presidente Christine Lagarde che parlerà oggi e venerdì. In calendario, oltre ai verbali della Fed, quelli della Bce, che usciranno giovedì e lo stesso giorno si pronunceranno la banca centrale svedese, quella turca e quella sudafricana. Le prime due dovrebbero alzare i tassi rispettivamente di 25 punti base e 250 punti base, a fronte di tassi invariati attesi in Sud Africa. In Argentina le obbligazioni in dollari sono aumentate di circa il 5%, collocandosi al top da settembre, dopo la vittoria dell’outsider anarco-capitalista Javier Milei alle elezioni presidenziali del paese sudamericano. La Borsa di Buenos Aires ieri è rimasta chiusa ma le azioni quotate negli Stati Uniti della società energetica YPF SA sono aumentate intorno al 40%.