Gli incentivi auto sono una delle manovre e iniziative varate dal Governo per supportare tutti gli automobilisti che hanno intenzione di cambiare la loro macchina, sostituendo un vecchio veicolo con uno nuovo e, magari, anche meno inquinante.
L’intento è quello di aiutare i cittadini con sconti importanti, visti anche i prezzi di listino (sia del nuovo che dell’usato) non proprio alla portata di tutti. Detto ciò, l’Esecutivo stanzia sempre molti più fondi per l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in, quindi ricaricabili, che però non hanno mai il successo sperato, o almeno finora.
In effetti, la popolazione ancora non è pronta – almeno nel nostro Paese, ma in realtà il discorso è abbastanza generalizzato in Europa – per sostituire una vettura con motore termico con una elettrica. Ci sono ancora parecchi limiti legati a questa tipologia di motorizzazione, primo su tutti il prezzo di listino elevato, ma anche la scarsità di infrastrutture di ricarica e l’ansia dell’autonomia. Mettiamoci anche tutti coloro che sono scettici e preferiscono il buon vecchio e caro motore a benzina. Per il 2024 però lo Stato ha deciso di proporre nuovi contributi dedicati alle vetture con motore endotermico a basse emissioni (diesel, benzina e ibride). Vediamo tutto quello che sappiamo oggi a riguardo.
Fondi disponibili
Secondo quanto previsto ad oggi, ed è molto probabile che le cose non cambino entro la fine dell’anno, l’iniziativa che è stata stabilita dal Governo Draghi nel 2022, poi rimodulata leggermente, stabilisce che per il 2024 ci saranno a disposizione in tutto 570 milioni di euro di fondo, si considerano quindi 5 milioni in meno rispetto all’anno in corso.
Come saranno distribuite le somme a seconda delle differenti fasce di emissioni di anidride carbonica dei veicoli? Lo schema è il seguente:
emissioni di CO2 da 0 a 20 g/km CO2: 205 milioni, di cui 194,75 ai privati e 10,25 alle società di car sharing e noleggio a lungo termine;
emissioni inquinanti da 21 a 60 g/km CO2: 245 milioni, di cui 232,75 ai privati e 12,25 alle società di car sharing e noleggio;
fascia di emissioni 61-135 g/km CO2: 120 milioni, tutti destinati ai privati.
Ancora “troppi” fondi per le elettriche
Partono ancora una volta le polemiche, perché nel 2024 verranno destinati ancora più fondi rispetto a quest’anno alle vetture che fanno parte delle prime due fasce di emissioni (in tutto 450 milioni di euro), che sono quelle meno cercate e comprate dagli italiani.
Basti pensare che dei 190 milioni che il Governo ha messo a disposizione nel 2023 per le auto con fasce di emissioni da 0 a 20 g/km oggi – a quasi un anno dal lancio degli incentivi – sono rimasti ancora 114 milioni circa, nemmeno la metà dei fondi sono stati sfruttati. Per non parlare della seconda fascia, erano stati stanziati 235 milioni, dei quali 207 milioni sono ancora lì fermi e inutilizzati. Una gran beffa, che continua da anni, visto che nel 2022 erano avanzati rispettivamente 127 e 147 milioni di euro, gli italiano si sentono presi in giro.
Per contro, come ben sappiamo, dopo poco più di un mese dal lancio degli incentivi (lo scorso 6 febbraio) i fondi per le auto termiche (150 milioni di euro) facenti parte della terza fascia erano già terminati. Cosa dobbiamo pensare che accadrà quindi nel 2024? I soldi messi a disposizione sono ancora meno, quindi è probabile che i fondi per le vetture della terza fascia termineranno entro la fine di gennaio. Un flop immenso.
A quanto ammontano i contributi per il singolo
Se i fondi a disposizione variano leggermente, la struttura degli incentivi auto rimane praticamente la stessa. A seconda della tipologia di auto e della situazione specifica, si potranno ottenere da 2.000 a 5.000 euro, suddivisi in questo modo:
per chi acquista un’auto della fascia di emissioni 0-20 g/km: 5.000 euro con rottamazione del vecchio veicolo, 3.000 euro senza;
per nuove auto con emissioni da 21 a 60 g/km: 4.000 euro con rottamazione vecchio veicolo, altrimenti 2.000 euro;
per veicoli con emissioni 61-135 g/km: 2.000 euro con rottamazione della vecchia auto, altrimenti nulla.
Al momento le auto che appartengono alla prima fascia sono solo le elettriche, alla seconda le ibride ricaricabili (plug-in). Tutte le altre, quindi con motore ibrido e termico, fanno parte della terza fascia, che per ovvie ragioni, termine i fondi più rapidamente.
Limiti di prezzo per le auto nuove
Ci sono auto che non rientrano nei contributi messi a disposizione da parte del Governo, infatti l’Esecutivo ha deciso di fissare un limite massimo di prezzo di listino delle vetture che possono essere comprate beneficiando degli incentivi, per provare ad agevolare solo chi ha realmente bisogno:
si parla di listino massimo di 35.000 euro (42.700 Iva inclusa) per le auto di prima e di terza fascia di emissioni;
45.000 euro (54.900 Iva compresa) per quelle di seconda fascia.
Per chi ha intenzione di comprare una nuova vettura con motore termico e ibrido facente parte della terza fascia di emissioni (61-135 g/km), la rottamazione è obbligatoria. Attenzione: l’auto che si intende rottamare deve essere intestata allo stesso soggetto che risulta acquirente della nuova macchina o a un suo familiare convivente da almeno 12 mesi; non è tutto, deve anche trattarsi di un modello di classe inferiore a Euro 5, quindi 0, 1, 2, 3 o 4.
Altri requisiti e vincoli da rispettare
Chi compra un’auto nuova con gli incentivi deve immatricolarla entro e non oltre 180 giorni dalla prenotazione del bonus, se ne deve occupare la concessionaria, altrimenti si rischia di perdere l’incentivo richiesto.
Altro vincolo da rispettare, secondo la normativa, la macchina nuova acquistata con l’incentivo non può essere ceduta per un determinato periodo di tempo. In particolare:
12 mesi per persone fisiche;
12 mesi per noleggio a lungo termine;
24 mesi in caso di Car sharing pubblico.
Come prenotare gli incentivi auto 2024
Ancora è presto per avere informazioni ufficiali a riguardo, ma potrebbe accadere come è già successo a gennaio 2023: le concessionarie quindi avranno la possibilità di prenotare i bonus su una piattaforma dedicata solo alcuni giorni dopo la ripartenza dell’iniziativa.
Non è ovviamente una penalizzazione ma una necessità, che permette ai tecnici di Invitalia, che gestisce il sistema informatico, dio chiudere la piattaforma attuale e attivare quella nuova. Gli incentivi saranno comunque validi ovviamente per tutti coloro che compreranno l’auto nuova a partire dal primo gennaio 2024, a prescindere dal giorno in cui sarà attivo il sito dedicato alla prenotazione del bonus.