AGI – Non si placa lo scontro tra governo e sindacati sullo sciopero generale per contestare alcuni punti della legge bilancio, proclamato da Cgil e Uil per venerdì 17 novembre, precettato ieri dal Mit con riduzione a 4 ore dalle 9 alle 13 per il comparto del trasporto pubblico. L’astensione dal lavoro riguarda in particolare il pubblico impiego e il tpl.
La Commissione di Garanzia sullo sciopero ribadisce la sua posizione: “Il problema che si è posto è che non fosse uno sciopero generale nel senso convenzionale, né al livello nazionale né regionale. Lo sciopero generale riguarda la totalità del lavoro pubblico e privato, con una proclamazione aperta, in questo caso invece è una proclamazione chiusa che non riguarda la totalità delle categorie”. In audizione alla Camera di fronte alle Commissioni Lavoro e Trasporti la Garante Paola Bellocchi specifica: “In ciascuna Regione il contrasto alla manovra economica del governo verrà fatto attraverso due pezzi di sciopero. Ci è sembrato che i presupporti dello sciopero generale non ricorressero”.
Il segretario della Cgil Maurizio Landini replica: “Dire che non è uno sciopero generale determina, per alcuni settori in particolare i trasporti, la possibilità di ridurlo, di cambiarlo e ha aperto la strada all’intervento della precettazione. C’è stata una logica di questa nuova Commissione, che è una logica compiacente con il Governo”. Il leader del sindacato di Corso Italia rilancia: “Possono precettare finché gli pare, non ci fermiamo fino a quando non abbiamo ottenuto dei risultati”.
Landini rimarca: “Nella storia del nostro Paese non è mai successo che di fronte alla proclamazione di uno sciopero generale delle confederazioni sulle politiche del governo si arrivi a un atto di limitazione del diritto di sciopero. È una cosa di una gravità assoluta”.
Mentre il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri specifica che l’astensione dal lavoro di venerdì “è confermata per otto ore” mentre per quanto riguarda le quattro ore nel settore dei trasporti si “deciderà nelle prossime ore”. E sulla decisio della Commissione il leader della Uil ha attaccato “è un atto di squadrismo politico”.
Diversa la posizione della Cisl. Il conflitto tra Cgil-Uil e il Governo “si poteva sicuramente evitare”, commenta il segretario Luigi Sbarra.
“La legislazione sull’esercizio e la regolazione del diritto di sciopero è molto chiara – aggiunge – la legge fissa vincoli precisi per contemperare il diritto costituzionale allo sciopero con quello delle persone a usufruire dei diritti essenziali”. Poi prosegue: “Non dico che Cgil e Uil sbaglino ma si tratta di rispettare le norme, nella consapevolezza che le deroghe concesse per gli scioperi richiedono l’adesione di tutte le categorie e delle sigle sindacali più rappresentative. Lo sciopero generale non si può programmare a puntate”.
Il vice premier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini intento ribadisce: “In caso di violazione, scatteranno le sanzioni previste dalla legge”.
Il leader della Lega sottolinea: “Non conosco la presidente del Consiglio di garanzia, l’ho detto anche ai sindacati” ma “fanno insinuazioni contro il garante senza guardare alla ragione del suo intervento”. Per il ministro, quello di venerdì “è uno sciopero Pd-Cgil“.
Proprio i dem si dicono “insoddisfatti e allarmati dalla relazione del Garante che non ha risposto a nessuna delle domande dell’opposizione”.
In particolare analizzano i deputati Pd: “Quando uno sciopero si puo’ definire effettivamente generale? In Italia non c’e’ mai stato uno sciopero che investisse tutte le categorie del lavoro pubblico e privato contemporaneamente”. La Lega risponde: “La sinistra continua imperterrita il suo vergognoso attacco al garante per gli scioperi. Nell’audizione di stamattina ha insinuato, per l’ennesima volta, una presunta faziosità dell’istituzione”. La disputa continua.