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Processo Ciro Grillo. La vittima in lacrime: volevo urlare ma la voce non usciva

Nov 7, 2023

AGI – L’emozione l’ha sopraffatta mentre ‘Silvia’ (nome di fantasia) rispondeva alle domande del pm Gregorio Capasso, così nel tribunale di Tempio Pausania è stata sospesa l’udienza del processo per violenza sessuale di gruppo in cui sono imputati Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S, Beppe, e i tre amici genovesi Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia.

La giovane, 23 anni, depone per la prima volta dall’inizio del processo (cominciato oltre un anno fa) e oggi ha cominciato a ripercorrere quanto accaduto durante una vacanza in Costa Smeralda nel luglio 2019. La sospensione è stata decisa dal presidente Marco Contu per consentire alla ragazza di riprendersi e continuare a sottoporsi all’esame del pm. 

L’udienza, sempre a porte chiuse, è poi ripresa dopo circa un quarto d’ora. Dopo aver risposto a migliaia di quesiti durante la fase delle indagini, ‘Silvia’ torna oggi con la memoria a quella notte fra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villetta del Pevero in uso alla famiglia Grillo, dove con l’amica ‘Roberta’ (altro nome di fantasia) aveva seguito i quattro ragazzi genovesi conosciuti al ‘Billionaire’. 

Non è riuscita a urlare, la notte della presunta violenza sessuale nella casa in uso della famiglia Grillo al Pevero, in Costa Smeralda. ‘Silvia’, nome di fantasia, principale accusatrice di Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S, Beppe, e dei tre amici genovesi Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, è stata travolta dall’emozione, alle domande del pm Gregorio Capasso.

Questa circostanza potrebbe spiegare perché altri testimoni, in particolare la madre di Ciro, Parvin Tadjk, che dormiva in una casa accanto a quella dove si sarebbero consumati i presunti abusi, abbia dichiarato di non aver sentito nulla quella notte. Sentita il 21 settembre 2022, Tadjk, aveva confermato quanto già agli atti.

“Il fatto che i testimoni sentiti oggi non abbiano sentito nulla, lo ripetiamo spesso, non ha alcuna rilevanza”, aveva spiegato Dario Romano, del collegio che rappresenta ‘Silvia’ in occasione della quarta udienza del processo, quand’era stata ascoltata la madre di Ciro Grillo. “Non stiamo parlando di uno stupro avvenuto per strada, ma di una persona che non era neanche nelle condizioni di urlare”.

 

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