AGI – La Juventus firma il colpo della nona giornata di Serie A, battendo di misura il Milan nel big match di San Siro. 1-0 il risultato finale deciso dall’ex Locatelli nel corso della ripresa, grazie ad un tiro da fuori deviato fortuitamente da Krunic. Decisiva anche l’espulsione di Thiaw a pochi minuti dall’intervallo, che ha costretto i rossoneri all’inferiorità numerica per gran parte della gara.
La squadra di Allegri sale a 20 punti e si porta a -2 dalla vetta, tornata definitivamente in mano all’Inter, seguita proprio dagli uomini di Pioli che restano a quota 21. Con un avvio intraprendente e molto aggressivo i rossoneri provano subito a dar filo da torcere agli avversari, creando la prima vera palla gol a ridosso del quarto d’ora: Leao mette al centro da sinistra, Giroud controlla e di mancino batte a rete trovando un miracolo di Szczesny. Con il passare dei minuti pero’ vengono fuori anche i bianconeri, che spaventano Mirante con due tentativi di Kostic prima e Rabiot poi, entrambi terminati a lato.
L’episodio che potrebbe far girare la sfida arriva al 40′, quando Thiaw, da ultimo uomo, stende Kean lanciato a rete rimediando un inevitabile cartellino rosso. Il Diavolo è costretto a proseguire in inferiorità numerica e prima del riposo rischia anche d’incassare il vantaggio juventino, fallito da due passi proprio da Kean su un cross di Rabiot. Ad inizio ripresa, nonostante l’uomo in meno, il Milan parte pigiando il piede sull’acceleratore e portando pressione nella meta’ campo ospite, senza pero’ creare grandi pericoli dalle parti di Szczesny.
La Juve non s’intimorisce e, forte del vantaggio numerico, poco dopo l’ora di gioco trova l’episodio anche per il vantaggio nel risultato: Locatelli calcia da fuori e pesca una deviazione decisiva di Krunic che mette fuori causa un incolpevole Mirante. Gli uomini di Allegri si mettono a gestire senza troppi problemi e, nel finale, avrebbero due ghiotte chances con Vlahovic per chiudere i conti. Mirante pero’ si supera e prova a tenere a galla i suoi, ma prima del triplice fischio succede poco altro.
AGI – La Juventus firma il colpo della nona giornata di Serie A, battendo di misura il Milan nel big match di San Siro. 1-0 il risultato finale deciso dall’ex Locatelli nel corso della ripresa, grazie ad un tiro da fuori deviato fortuitamente da Krunic. Decisiva anche l’espulsione di Thiaw a pochi minuti dall’intervallo, che ha costretto i rossoneri all’inferiorità numerica per gran parte della gara.
La squadra di Allegri sale a 20 punti e si porta a -2 dalla vetta, tornata definitivamente in mano all’Inter, seguita proprio dagli uomini di Pioli che restano a quota 21. Con un avvio intraprendente e molto aggressivo i rossoneri provano subito a dar filo da torcere agli avversari, creando la prima vera palla gol a ridosso del quarto d’ora: Leao mette al centro da sinistra, Giroud controlla e di mancino batte a rete trovando un miracolo di Szczesny. Con il passare dei minuti pero’ vengono fuori anche i bianconeri, che spaventano Mirante con due tentativi di Kostic prima e Rabiot poi, entrambi terminati a lato.
L’episodio che potrebbe far girare la sfida arriva al 40′, quando Thiaw, da ultimo uomo, stende Kean lanciato a rete rimediando un inevitabile cartellino rosso. Il Diavolo è costretto a proseguire in inferiorità numerica e prima del riposo rischia anche d’incassare il vantaggio juventino, fallito da due passi proprio da Kean su un cross di Rabiot. Ad inizio ripresa, nonostante l’uomo in meno, il Milan parte pigiando il piede sull’acceleratore e portando pressione nella meta’ campo ospite, senza pero’ creare grandi pericoli dalle parti di Szczesny.
La Juve non s’intimorisce e, forte del vantaggio numerico, poco dopo l’ora di gioco trova l’episodio anche per il vantaggio nel risultato: Locatelli calcia da fuori e pesca una deviazione decisiva di Krunic che mette fuori causa un incolpevole Mirante. Gli uomini di Allegri si mettono a gestire senza troppi problemi e, nel finale, avrebbero due ghiotte chances con Vlahovic per chiudere i conti. Mirante pero’ si supera e prova a tenere a galla i suoi, ma prima del triplice fischio succede poco altro.