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Corriere NET

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L’allarme di Piantedosi, c’è il rischio di radicalizzazioni islamiste 

Ott 17, 2023

AGI – “Il conflitto in Medio Oriente reca con sè anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste come solo pochi giorni fa è avvenuto in Francia con l’assassinio di un insegnante da parte di un fanatico islamista e ieri sera a Bruxelles con l’uccisione di due cittadini svedesi”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso della informativa alla Camera sull’incremento dei flussi migratori. 

“Al momento – ha però precisato il titolare del Viminale – non risultano evidenze concrete e immediate di rischio terroristico per quanto riguarda l’Italia, ma la situazione è tale da richiedere un elevatissimo livello di attenzione, in quanto la minaccia terroristica si presenta spesso in maniera impalpabile, fluida e non sempre definibile”. 

“A seguito dell’attacco subito da Israele” il ministro dell’Interno ha spiegato di aver “immediatamente disposto un rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale”. 

Nella seduta del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato d’urgenza lo scorso 10 ottobre, alla quale hanno partecipato anche le agenzie di intelligence, “sono state approfondite le possibili minacce e gli strumenti di prevenzione e contrasto”. 

“All’esito dell’incontro – ha detto Piantedosi – è stato ulteriormente innalzato il livello di attenzione e rafforzate le misure di prevenzione generale, con particolare riguardo alle aree di maggior transito e all’adozione di misure di difesa passiva dei siti sensibili”. 

“Nella giornata di sabato 14 ottobre – ha concluso  il ministro dell’Interno – ho convocato per la seconda volta il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica per un aggiornato quadro della situazione. E’ stata effettuata una ricognizione degli obiettivi sensibili in Italia quantificati in oltre 28mila, 205 dei quali israeliani, in prevalenza sedi diplomatiche o centri religiosi”. 
 

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