AGI – “Sto facendo fare delle verifiche perché a mente nessuno si ricorda di questa cosa. Di sicuro non c’è nessun fascicolo aperto. Stiamo facendo accertamenti in archivio per vedere se si tratta di una notizia reale o meno”.
L’ha detto il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi circa alcune indiscrezioni emerse negli ultimi giorni secondo le quali la Procura avrebbe puntato i fari già da più di un anno sullo stato di manutenzione del cavalcavia di Mestre (Venezia) da dove martedì scorso è caduto il bus che ha provocato 21 decessi.
“La Procura ha la facoltà di intervenire se c’è una ipotesi di reato. Se non c’è una ipotesi di reato non può intervenire perchè non ha compiti amministrativi o di controllo dell’attività degli enti pubblici o locali” ha poi aggiunto commentando l’ipotesi che le indagini sullo stato di salute del cavalcavia si fossero avviate più di un anno fa, ai tempi in cui alcuni calcinacci si staccarono dall’opera cadendo a terra.
Per quanto riguarda l’esito dell’autopsia dell’autista, Cherchi ha affermato che “Prima di una decina di giorni non riusciremo a sapere niente. Al medico legale abbiamo chiesto una valutazione complessiva, non abbiamo necessità di avere le cose a pezzettini, che rischiano di essere smentite da successive analisi, quindi fino a quando non ci daranno la situazione complessiva è inutile parlare di dettagli. Non c’è alcun motivo di urgenza particolare. È necessario dare tempo per avere un quadro complessivo e definito”.