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I biocarburanti sono una risorsa: il pensiero dell’Europa

Set 29, 2023

Gli obiettivi di decarbonizzazione del settore automobilistico sono sempre più ambiziosi, ne sono un esempio le nuove normative (sempre più stringenti) Euro 7, ma anche lo stop ai motori termici in Europa dal 2035. Motivo per cui si parla spesso di quelli che sono oggi gli investimenti delle Case automobilistiche per poter rispettare in questi obiettivi.

I produttori da tempo stanno lavorando sodo per riuscire a garantirsi un buon approvvigionamento di energia pulita e quindi rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione. Tra i più grandi e importanti investimenti che le Case auto stanno portando a termine, ci sono senza dubbio gli impianti solari, da installare negli edifici e capannoni in cui sorgono fabbriche, stabilimenti produttivi, attività di vario genere, sedi e hub logistici.

Le energie rinnovabili non bastano, per questo si pensa anche ad altre fonti, tra cui gli e-fuel e i biocarburanti, di cui abbiamo tanto parlato.

I piani per ridurre le emissioni di CO2

L’elettrico non è l’unica soluzione per ridurre le emissioni inquinanti. Anche perché al momento si tratta di un settore che presenta ancora parecchi limiti e quindi non è possibile pensare di trasformare completamente la mobilità rendendola a batteria e zero emissioni. Lo stesso vale per l’idrogeno.

Una buona alternativa potrebbero invece essere i combustibili ricavati da fonti rinnovabili, che grazie alle materie prime di origine vegetale e alla CO2 che viene assorbita nel ciclo di vita, garantiscono un bilancio neutro o quantomeno compensato delle emissioni.

Ora non si tratta più semplicemente di assicurarsi forniture di carburanti sostenibili, ma anche di cercare di diventarne produttori o a entrare nel business. La divisione Supply Chain di DHL ha recentemente annunciato l’investimento di 80 milioni di euro nell’impianto di produzione della Stream BioEnergy di Cork, in Irlanda, che produce biometano. Ma non è l’unico esempio, perché ce ne sono di simili anche sui carburanti sintetici (come le iniziative di Porsche, o ancora di Bosch e Siemens).

L’opinione dell’Europa

Il parere dell’UE cambia a seconda della sponda politica. È significativo però il fatto che la Commissione Trasporti del Parlamento UE si ritenga d’accordo nell’equiparazione dei biocarburanti con gli altri carburanti CO2 neutri.

La Commissione si è espressa a favore dell’inclusione dei biofuel all’interno dell’elenco dei carburanti CO2-neutri che possono essere utili per la decarbonizzazione dell’autotrasporto. La stessa Commissione è d’accordo anche sulla revisione degli obiettivi decisi dalla Commissione Europea nella prima parte dell’anno, e vorrebbe spingere la riduzione delle emissioni al 75% rispetto al 2019 in vista del 2040. La Commissione UE parla invece del 90%.

Che cosa pensano le associazioni di categoria

Il vicepresidente di Federauto, Massimo Artusi, ha dichiarato: “Il voto con cui la Commissione Trasporti del Parlamento europeo ha espresso un parere secondo il quale anche i biocarburanti vanno inclusi nella definizione di carburanti CO2 neutri è un passo avanti verso quella soluzione equilibrata in grado di garantire contemporaneamente, attraverso un mix di soluzioni a zero climalteranti, la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della transizione green”.

È comunque importante “non abbassare la guardia, illudendosi che la proposta di regolamento sia stata adeguatamente e definitivamente corretta”, visto che è una parte non vincolante. Federauto promette di impegnarsi per assicurare la correttezza dell’iter che verrà seguito.

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