• 26 Novembre 2024 6:57

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Il padre di Saman piange in aula durante la relazione sulla morte della figlia

Set 26, 2023

AGI – Shabbar Abbas, il padre della 18enne pakistana Saman, uccisa nelle campagne di Novellara il 30 aprile 2021 e trovata sepolta in una fossa dentro un casolare, oggi durante il processo per il suo omicidio, davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia, è scoppiato a piangere mentre era seduto e poi ha piegato il viso verso le ginocchia, in uno stato che è parso di estrema prostrazione. È accaduto mentre l’anatomopatologa Cristina Cattaneo e gli altri periti esponevano la relazione sulla morte della figlia, una relazione di 472 pagine, risultato dell’analisi medico-legale, genetica e degli accertamenti fatti sul terreno dove Saman è stata sepolta. Nei giorni scorsi, era stata depositata la perizia definitiva relativa all’autopsia sul cadavere di Saman. Gli imputati per l’omicidio della giovane sono in tutto cinque: i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, lo zio Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq. 

Il legale dello zio: “Emersi nuovi elementi”

“L’elemento più significativo dell’udienza di oggi è che, dalla perizia medico-legale, risulta un ventaglio di ipotesi molto più ampio rispetto a prima. In particolare, emerge che il responsabile della morte di Saman può essere stata anche una sola persona, un uomo ma anche una donna e non più in giovane età. Questo perché il decesso, dalle relazioni, sarebbe avvenuto per strozzamento a mani nude e sarebbe bastata poca pressione per ucciderla”, dice all’AGI, l’avvocato Liborio Cataliotti, difensore di Danish Hasnain, zio della ragazza e imputato insieme ad altri quattro familiari.

“Ancora più significativo – rimarca Cataliotti – è che il decesso è avvenuto, hanno spiegato oggi gli esperti, per asfissia meccanica, a causa della frattura dell’osso ioide e, per romperlo, bastano sette secondi. L’omicidio può essere stato commesso in meno di un minuto e mezzo, anche se l’agonia potrebbe essere durata fino a otto minuti. Se si riguardano le immagini dei filmati intorno alla mezzanotte del giorno dell’uccisione di Saman, la ragazza scompare dall’obiettivo con la madre Nazia Shaheen, che si allontana nell’ombra, proprio per quasi due minuti. Il lasso di tempo coincide con quello dell’evento omicidiario che per me è avvenuto proprio in quel momento”.

“Inoltre – prosegue – ne è la prova la reazione del padre, immortalata dal filmato. Prima si protende per vedere cosa succede, poi si ritrae, poi guarda di nuovo. Se prima avevo qualche dubbio sul fatto che l’omicidio fosse avvenuto in quel minuto e 40 secondi, le perizie degli esperti hanno confermato che è plausibile. Il fatto che in quell’intervallo di tempo ci fosse anche il mio cliente Danish Hasnain, però, deve essere del tutto dimostrato”. Hasnain, durante un interrogatorio, aveva sostenuto di aver sentito dai due cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq che a uccidere materialmente Saman era stata la madre. “Non vado oltre – dice l’avvocato – ma questi elementi portano verso una precisa persona che ha ucciso Saman”.

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