Con la riforma del Codice della Strada, come Salvini aveva anticipato in più occasioni, sono state introdotte delle novità che mirano ad aumentare la sicurezza sulle nostre strade e a punire con sanzioni più severe chi guida ubriaco o drogato, chi parcheggia dove è vietato, chi usa il cellulare mentre guida, e non solo.
Il Governo vuole quindi convincere chi non rispetta le regole a iniziare a farlo, per questo le sanzioni saranno sempre più dure per chi si mostrerà recidivo e ripeterà le medesime violazioni.
Pugno duro contro chi guida ubriaco
Secondo la premier Giorgia Meloni, quelli appena approvati sono provvedimenti “quanto più urgenti”, visto l’elevato numero di incidenti stradali anche molto gravi e mortali (tante vittime sono ragazzi giovanissimi). Il Governo vorrebbe arrivare all’approvazione definitiva del nuovo Codice della Strada entro fine 2023.
Le stragi e le vittime della strada sono davvero troppe: nel 2022 si sono verificati 3.159 decessi, secondo i dati ufficiali Aci-Istat, in aumento quasi del 10% rispetto al 2021.
Le principali cause di sinistri gravi sono:
distrazioni alla guida (come l’uso del cellulare);
velocità oltre i limiti;
mancano rispetto di semafori e precedenze;
guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanza stupefacenti.
L’Esecutivo mira quindi alla “tolleranza zero per chi guida drogato o ubriaco”. La riforma del Codice infatti prevede il divieto assoluto di assumere alcolici per i recidivi e l’obbligo di installare un l’Alcolock a bordo veicolo.
Si tratta di un particolare dispositivo che viene già usato in altri Paesi all’interno dell’UE e che impedisce l’accensione dell’auto se il tasso alcolemico del conducente supera lo zero. In questo caso il motore non parte.
Altre regole stringenti
Una stretta per chi ha subito altre condanne, ma ne arriva una anche per i neopatentati, che per i primi 3 anni dal conseguimento della patente non potranno guidare le auto di grossa cilindrata.
Servono da tempo poi assolutamente delle misure più urgenti sull’uso del telefono alla guida. In ogni caso, è bene tenerlo presente e anche Biserni – presidente dell’Asaps, Associazione sostenitori della Polizia Stradale – lo sottolinea: “la chiave dell’efficacia dei provvedimenti rimane quella dell’incremento dei controlli su strada”.
Il deputato del Pd Marco Simiani denuncia: “Per rendere sicure le strade italiane occorre investire nella prevenzione e nei controlli, questo è l’ennesimo bluff della destra”, che secondo lui ha varato una riforma senza stanziare le risorse realmente necessarie.
Le associazioni dei consumatori chiedono poi che siano varate delle regole chiare sugli autovelox, vista l’estate appena trascorsa, di multe a valanga. Tanti lamentano il fatto che gli autovelox vengano usati solo per fare cassa, e non per aumentare la sicurezza su strada. Anche questa cosa deve cambiare.
Come installare l’Autolock in auto e quanto costa
Ma torniamo al problema della guida in stato di ebbrezza. L’Alcolock impedisce all’auto di accendersi in caso di conducente ubriaco.
Chi si mette al volante infatti dovrà soffiare nel dispositivo che verifica il livello di alcol assunto in tempo reale. Chi supererà i limiti previsti dalla legge non potrà guidare.
Per i recidivi l’installazione sarà imposta e il tasso alcolemico deve essere sempre zero, mai oltre. Per gli altri resta il limite di tolleranza di 0,5 g/litro. L’Alcolock dovrà essere installato vicino al sedile del guidatore. Al momento non abbiamo molte informazioni a riguardo, sappiamo che i dispositivi venduti in altri Paesi in Europa costano tra 1.500 e i 3.500 euro.
I dati sulle versioni omologate in Italia verranno comunicati poi, insieme alle modalità di installazione e alle officine autorizzate: servirà un decreto del Ministero dei Trasporti ad hoc. Al momento i dubbi sul funzionamento, i costi e l’installazione degli Autolock in auto sono parecchi, col tempo dovranno essere chiariti.