Senza incentivi, il settore dell’elettrico rischia una forte battuta d’arresto. Così, a pochi giorni dallo stop ai sussidi statali deciso dal governo tedesco, Volkswagen annuncia i primi licenziamenti. Dalla fine di agosto, in Germania, sono stati azzerati gli incentivi per l’acquisto di EV da parte delle aziende, mentre quelli destinati ai privati passeranno da 4.500 a 3.000 euro a partire dal 1° gennaio 2024.
Secondo quanto riportato da Der Spiegel, i primi a farne le spese saranno 269 lavoratori con contratti a termine dello stabilimento tedesco di Zwickau, quello in cui si producono i modelli elettrici del gruppo Volkswagen.
Stop agli incentivi, Volkswagen licenzia
A partire dallo scorso 1° settembre, il governo tedesco ha smesso di erogare gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche da parte delle aziende. A questa misura seguirà il taglio delle sovvenzioni previste per i privati (già quasi dimezzate a inizio 2023), che scenderanno da 4.500 a 3.000 euro a partire dal 1° gennaio prossimo.
Tutto questo mentre gli indicatori dell’economia reale del Vecchio Continente viaggiano sotto lo zero e ci prepariamo ad assistere a quella che Ferdinand Dudenhöffer chiama “una guerra dei prezzi istigata da Tesla, ma sostenuta dai cinesi”. Come spiega il Direttore del Center for Automotive Research (CAR), lo stop agli incentivi per i veicoli elettrici commerciali ha un peso importante, e rischia di trasformarsi in un’ecatombe per il settore EV.
La reazione di Volkswagen – che continua a investire in Cina mentre l’UE mette sotto accusa le pratiche commerciali cinesi – non si è fatta attendere. La Casa di Wolfsburg ha infatti fatto sapere che 269 contratti a termine nello stabilimento di Zwickau non saranno rinnovati per il prossimo anno, e che saranno rivisti anche gli orari di lavoro.
Il boom dell’elettrico è già finito?
Il taglio colpisce proprio la fabbrica che per prima ha concluso la transizione elettrica, producendo esclusivamente veicoli a zero emissioni per i marchi Volkswagen, Audi e Cupra. Come sottolinea Der Spiegel, i dettagli saranno discussi con le rappresentanze sindacali nei prossimi giorni. Si tratta comunque di una decisione dovuta all’attuale andamento di un mercato in piena crisi inflattiva e senza reali prospettive di crescita, in cui la fiducia in un futuro a zero emissioni ha lasciato spazio alle sicurezze dell’usato a buon prezzo.
Secondo Der Spiegel, il taglio di posti di lavoro allo stabilimento di Zwickau preannuncia un periodo tutt’altro che felice per il mercato automotive tedesco, che era già stato anticipato dai primi licenziamenti sulla filiera dell’elettrico Volkswagen, avvenuti all’inizio di quest’estate. Allora la Casa sosteneva di puntare tutto sul successo della nuova ID.7, ma forse non si aspettava un ulteriore abbassamento dell’asticella da parte del Governo, che si avvia senza remore verso lo stop agli incentivi anche per i privati.
Le vendite di auto elettriche in Germania andavano più che bene: nel mese di agosto si è assistito a un vero e proprio boom, ricorda la rivista tedesca, che ha visto l’immatricolazione di 86.649 veicoli elettrici (quasi il 32% del totale). A quanto pare, la corsa agli ultimi incentivi per le aziende deve aver accelerato le vendite last minute: quello di agosto, secondo l’Ufficio Federale per la Motorizzazione, è stato uno dei dati più alti mai registrati in un singolo mese. Secondo alcune fonti non verificate, le flotte aziendali costituivano circa il 70% dei veicoli prodotti a Zwickau.