AGI – I figli di Silvio Berlusconi hanno deciso di accettare l’eredità del padre, scomparso lo scorso 12 giugno. Il testamento di Silvio Berlusconi era stato aperto il 5 luglio scorso. Composto da tre distinti scritti, il documento disponeva l’assegnazione ai figli Marina e Pier Silvio della quota disponibile dell’eredità, una mossa che comporta quindi il passaggio a loro della maggioranza azionaria di Fininvest.
Gli altri lasciti riguardano il fratello di Silvio, Paolo Berlusconi, che ricevera’ 100 milioni di euro, la compagna Marta Fascina, anch’essa destinataria di 100 milioni, e l’amico Marcello Dell’Utri, a cui andranno 30 milioni di euro. Con l’accettazione delle ultime volontà dell’ex premier, gli eredi hanno confermato la compattezza che ha sempre contraddistinto la famiglia, elemento in cui risiede la maggior garanzia che il patrimonio, economico, morale e politico, verrà amministrato con una sostanziale continuità.
Un patrimonio, del valore complessivo pari ad almeno 5 miliardi di euro, il cui cuore è rappresentato dalla finanziaria di famiglia, la Fininvest, che sarà controllata per il 53% dai figli di primo letto (Marina e Pier Silvio) e per il restante 47% dai figli del secondo matrimonio, Barbara, Eleonora e Luigi. A Fininvest fanno capo il 50% circa di Mfe-MediaforEurope (che ha in pancia Mediaset, Mediaset Espana, il 40% di Ei Towers e il 30% di Prosieben), il 53% di Mondadori, il 30% di Banca Mediolanum.
Alle società va poi sommato, e sempre suddiviso al 60% per Marina e Pier Silvio e al 40% per gli tre figli, il vasto patrimonio (calcolato in almeno 700 milioni di euro) composto da yacht, quadri, disponibilità finanziarie investite in fondi e conti correnti, e numerosi immobili che, per la maggior parte dei casi, sono inseriti nella holding Dolcedrago, come le iconiche Villa Certosa in Sardegna e Villa San Martino ad Arcore.