AGI – E’ il giorno della prima volta di Shabbar Abbas, estradato nei giorni scorsi dal Pakistan, al processo davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia per l’omicidio di Saman. L’uomo è entrato in aula ma alla domanda della presidente della Corte d’Assise, ha detto di non voler essere ripreso dai media.
“Lo avete dipinto come un mostro – ha detto ai cronisti uno dei suoi legale, Simone Servillo – ma è solo un padre a cui hanno ammazzato la figlia che chiede giustizia. Lui è provato dalla carcerazione ma molto tranquillo: non sa assolutamente chi ha ucciso Saman”.
Secondo l’accusa, che lo vede imputato con la moglie e altri tre familiari, Shabbar avrebbe ucciso la ragazza di 18 anni, il cui corpo è stato trovato un anno e mezzo dopo nelle campagne di Novellara, perché non lei non voleva accettare un matrimonio forzato. “Shabbar dice che i dettami dell’Islam non comportano la possibilità di obbligare la figlia a un matrimonio”, è la versione dell’uomo riportata da Servillo.