AGI – Il processo cominciato oggi a Marco Toffaloni, accusato di essere uno degli esecutori materiali della strage di piazza della Loggia, deve ripartire dall’udienza preliminare. Lo ha deciso il Tribunale dei Minori di Brescia accogliendo un’eccezione della difesa dell’uomo, all’epoca minorenne.
Agli atti non risultava un’elezione di domicilio valida, circostanza che ha portato alla nullità di tutte le notifiche. Si ricomincia dunque dal gup e da una nuova decisione sul rinvio a giudizio.
Il procedimento avrebbe rischiato di essere poi annullato in qualsiasi grado di giudizio se anche i giudici avessero deciso di trovare una ‘scappatoia’ giuridica per sanare il ‘difetto’ del mancato domicilio in primo grado.
Per questo l’avvocato Federico Sinicato, legale dei familiari delle vittime, aveva espresso all’AGI nelle scorse ore una preferenza per la dichiarazione di nullità nonostante essa faccia ‘perdere’ altro tempo sulla strada della ricerca di una verità giudiziaria ancora non definitiva dal 28 maggio 1974 quando morirono otto persone e cento restarono ferite in uno degli episodi cruciali della stagione delle stragi.
Toffaloni vive da molti anni in Svizzera. Soprannominato ‘Tomaten’ per la sua tendenza ad arrossire, il giovane neofascista veronese Toffaloni avrebbe rivestito un ruolo chiave nell’esecuzione della strage assieme a Roberto Zorzi, anche lui indagato, ma da ‘maggiorenne’, nell’ultima inchiesta della Procura di Brescia.