AGI – Frena ancora l’inflazione ad agosto in Italia, si attesta al 5,5% su base annua in calo rispetto al 5,9% di luglio. Mentre l’occupazione a luglio segna una battuta di arresto dopo 7 mesi di crescita e diminuisce di 73 mila unità rispetto alla rilevazione precedente. Da rilevare però che il numero degli occupati rimane comunque superiore di 362 mila a quello di luglio 2022.
I prezzi al consumo in Italia elaborati dall’Istat si confermano in linea con il dato europeo, 5,3% la rilevazione Eurostat ad agosto, mentre il mercato del lavoro rallenta dopo il recupero partito con l’allentarsi della pandemia di Covid.
La decelerazione del tasso di Inflazione – spiega l’Istat – si deve prevalentemente al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +7,0% a +5,7%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,6% a +5,9%), degli alimentari non lavorati (da +10,4% a +9,2%), dei servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +1,2%), dei beni durevoli (da +5,4% a +4,6%) e, in misura minore, degli alimentari lavorati (da +10,5% a +10,1%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati da una moderata accelerazione dei prezzi dei servizi relativi all’abitazione (da +3,6% a +4,0%) e dall’attenuarsi della flessione degli Energetici regolamentati (da -30,3% a -29,0%).
Rallenta anche l’inflazione ‘di fondo’, quella misurata al netto degli energetici e degli alimentari freschi, da +5,2% a +4,8%, cos’ come quella al netto dei soli beni energetici, da +5,5%, registrato a luglio, a +5,1%. Resta ancora elevato però, sebbene in decelerazione, il ritmo di crescita dei prezzi del cosiddetto ‘carrello della spesa’: i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un ulteriore rallentamento in termini tendenziali, da +10,2% a +9,6%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto subiscono un’accelerazione da +5,5% a +7,0%).
I dati sul mercato del lavoro
A luglio 2023, dopo sette mesi di crescita, l’occupazione diminuisce di 73 mila unità rispetto al mese precedente. Il numero degli occupati scende a 23milioni 513mila, pur rimanendo superiore di 362 mila a quello di luglio 2022, per effetto dell’aumento dei dipendenti permanenti e degli autonomi che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine.
Il tasso di occupazione giovanile a luglio cala al 22,1% (-0,2 punti). Il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni invece sale (+0,1%, pari a +14mila unità) tra gli uomini e tra chi ha meno di 35 anni d’età. Il tasso di inattività è stabile al 33,5%.