AGI – “Cerco di rendere partecipi le persone che sono allo stadio, ho suonato la batteria perché voglio sentirmi a casa anche quando sono in pedana”. Così Gianmarco Tamberi, neo campione del mondo del salto in alto, spiega perché prima della finale di ieri sera si è seduto per suonare l’amata batteria.
Oggi pomeriggio ‘Gimbo’, 31 anni, anconetano, sposato dal primo settembre dello scorso anno con Chiara Bontempi, portacolori delle Fiamme Oro e dal marzo scorso allenato da Giulio Ciotti (in precedenza dal padre Marco con quale attualmente c’è forte conflittualità sia per motivi sportivi che privati), è intervenuto a ‘Casa Italia’ presso il Ludwig Museum di Budapest per incontrare la stampa italiana accreditata.
“Non l’avevo detto a nessuno ma il mio obiettivo era saltare 2,40 (sarebbe stato record italiano, ndr), so che è una misura che posso valere, in questi mesi abbiamo costruito tanto con Giulio (Ciottio, l’allenatore, ndr) e Michele (Palloni, il preparatore atletico, ndr) perché la priorità è stare bene – ha aggiunto il capitano della Nazionale italiana il day-after la conquista dello storico oro iridato -. Sono arrivato con tanta convinzione, il mio amico Barshim è un extraterrestre, sapevo che in qualche modo potevo fare la differenza e quando c’è stato lo spiraglio per entrare, a 2,36 ho ammazzato la gara”.
Parlando delle novità dopo il cambio della guida tecnica, Gianmarco ha affermato, “ho ritrovato il salto più proficuo per me” e alla domanda di cosa pensa quando il presidente federale Stefano Mei lo paragona ad Adolfo Consolini, Pietro Mennea e Sara Simeoni, ha risposto: “Ora faccio fatica, aspettiamo la fine della carriera, cerco di fare il massimo per raggiungere i miei prossimi obiettivi”.
In merito ad un possibile record del mondo, quindi portare l’asticella a 2,46 e battere il 2,45 del mito Javier Sotomayor che resiste da trent’anni, Tamberi ha risposto scherzando, “non penso sia impossibile, sinceramente la mia carriera mi insegna che quello che crediamo possibile, e’ effettivamente possibile ma ad oggi è una cosa complicata da fare“. Ieri prima della finale, l’azzurro ha saltato ampiamente 2,30 in riscaldamento: “il salto in alto è una questione mentale e credo che sotto questo aspetto sono un passo avanti”.
Rispondendo a una domanda dell’AGI su cosa ne penserebbe di un possibile ruolo di portabandiera dell’Italia Team alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, Gianmarco Tamberi ha detto: “Sarebbe un onore immenso, un coronamento, un premio alla carriera, mi farebbe tanto piacere, il presidente (Coni, ndr) Malagò ci mette nelle migliori condizioni possibili per fare sport, non faccio commenti dal punto di vista politico perché non lo so, ma devo ringraziarlo”.
Sull’ipotesi di diventare papà (di una femmina, ne è sicuro), ‘Gimbo’ frena, “con Chiara (moglie) ne abbiamo parlato più volte in 14 anni che stiamo assieme, non è un tabù ma al momento lo metterei da parte perché quando ci sarà la piccola, la priorità sarebbe lei e non più lo sport”.
Infine, l’altista marchigiano ha fissato le prossime date: gareggerà il 31 a Zurigo e il 4 settembre a Bellinzona, “ma non ho intenzione di partecipare alla finale di Diamond League a metà settembre dall’altra parte del mondo (Eugene, ndr) perché ritengo che possa lasciare strascichi in vista dell’inizio della preparazione della prossima stagione che sarà importantissima”.
AGI – “Cerco di rendere partecipi le persone che sono allo stadio, ho suonato la batteria perché voglio sentirmi a casa anche quando sono in pedana”. Così Gianmarco Tamberi, neo campione del mondo del salto in alto, spiega perché prima della finale di ieri sera si è seduto per suonare l’amata batteria.
Oggi pomeriggio ‘Gimbo’, 31 anni, anconetano, sposato dal primo settembre dello scorso anno con Chiara Bontempi, portacolori delle Fiamme Oro e dal marzo scorso allenato da Giulio Ciotti (in precedenza dal padre Marco con quale attualmente c’è forte conflittualità sia per motivi sportivi che privati), è intervenuto a ‘Casa Italia’ presso il Ludwig Museum di Budapest per incontrare la stampa italiana accreditata.
“Non l’avevo detto a nessuno ma il mio obiettivo era saltare 2,40 (sarebbe stato record italiano, ndr), so che è una misura che posso valere, in questi mesi abbiamo costruito tanto con Giulio (Ciottio, l’allenatore, ndr) e Michele (Palloni, il preparatore atletico, ndr) perché la priorità è stare bene – ha aggiunto il capitano della Nazionale italiana il day-after la conquista dello storico oro iridato -. Sono arrivato con tanta convinzione, il mio amico Barshim è un extraterrestre, sapevo che in qualche modo potevo fare la differenza e quando c’è stato lo spiraglio per entrare, a 2,36 ho ammazzato la gara”.
Parlando delle novità dopo il cambio della guida tecnica, Gianmarco ha affermato, “ho ritrovato il salto più proficuo per me” e alla domanda di cosa pensa quando il presidente federale Stefano Mei lo paragona ad Adolfo Consolini, Pietro Mennea e Sara Simeoni, ha risposto: “Ora faccio fatica, aspettiamo la fine della carriera, cerco di fare il massimo per raggiungere i miei prossimi obiettivi”.
In merito ad un possibile record del mondo, quindi portare l’asticella a 2,46 e battere il 2,45 del mito Javier Sotomayor che resiste da trent’anni, Tamberi ha risposto scherzando, “non penso sia impossibile, sinceramente la mia carriera mi insegna che quello che crediamo possibile, e’ effettivamente possibile ma ad oggi è una cosa complicata da fare”. Ieri prima della finale, l’azzurro ha saltato ampiamente 2,30 in riscaldamento: “il salto in alto è una questione mentale e credo che sotto questo aspetto sono un passo avanti”.
Rispondendo a una domanda dell’AGI su cosa ne penserebbe di un possibile ruolo di portabandiera dell’Italia Team alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, Gianmarco Tamberi ha detto: “Sarebbe un onore immenso, un coronamento, un premio alla carriera, mi farebbe tanto piacere, il presidente (Coni, ndr) Malagò ci mette nelle migliori condizioni possibili per fare sport, non faccio commenti dal punto di vista politico perché non lo so, ma devo ringraziarlo”.
Sull’ipotesi di diventare papà (di una femmina, ne è sicuro), ‘Gimbo’ frena, “con Chiara (moglie) ne abbiamo parlato più volte in 14 anni che stiamo assieme, non è un tabù ma al momento lo metterei da parte perché quando ci sarà la piccola, la priorità sarebbe lei e non più lo sport”.
Infine, l’altista marchigiano ha fissato le prossime date: gareggerà il 31 a Zurigo e il 4 settembre a Bellinzona, “ma non ho intenzione di partecipare alla finale di Diamond League a metà settembre dall’altra parte del mondo (Eugene, ndr) perché ritengo che possa lasciare strascichi in vista dell’inizio della preparazione della prossima stagione che sarà importantissima”.