• 26 Novembre 2024 10:47

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F1, GP Ungheria 2023: i top e i flop

Lug 24, 2023

Il pilota olandese grazie al trionfo sul tracciato magiaro, il settimo consecutivo e il nono della stagione, è sempre più proiettato nella storia di questo sport e verso il terzo titolo iridato della carriera. Ma il GP Ungheria non ci ha regalato solo la conferma di Max Verstappen (come se fosse necessario).

Se la McLaren sembrerebbe essere diventata ufficialmente la seconda forza del Mondiale, per la Ferrari è profondo rosso. Davvero. La Rossa sembra non avere le capacità di dare un colpo di reni alla stagione e, forse, le tensioni interne al team delle quali vi abbiamo parlato qualche giorno fa, qualche strascico se lo stanno portando dietro. Bando alle ciance e passiamo ai fatti: i top e i flop del GP di Ungheria di Formula 1.

TOP

McLaren

La scuderia di Woking sembra essere tornata ufficialmente a combattere per le posizioni che contano. Non c’è un aggiornamento portato in pista che abbiano sbagliato in casa McLaren (e, bisogna essere realisti. Non si può dire lo stesso della Ferrari). La vera forza del team britannico sembrano essere i piloti: Lando Norris, dopo il quarto posto ottenuto in Austria e il secondo a Silverstone, nel GP Ungheria ottiene un ulteriore secondo posto. Era da undici anni che la McLaren non riusciva a salire sul podio per due gare consecutive. E questo dà una chiara idea dell’impresa riuscita alla squadra guidata dal nostro Andrea Stella.

Oscar Piastri, alla sua prima stagione di Formula 1, non è da meno. Chiude in quinta posizione ma è stato bravissimo al via a sfruttare la lotta tra Hamilton e Verstappen, riuscendo a mettere la sua MCL60 in mezzo ai due litiganti. Probabilmente perde il podio solo a causa della decisione del team di chiamare ai box per la sosta prima Norris, che così con un abile undercut si piazza davanti al rookie australiano. Non c’è fretta per Piastri perché siamo sicuri che il primo podio nella massima serie automobilistica arriverà, presto.
I tempi di “GP2 Engine” tanto decantati da Alonso sembrano essere solo un lontano ricordo a Woking.

Daniel Ricciardo

Tra i top del GP di Ungheria, mi sono sentita di mettere anche Daniel Ricciardo. E magari vi chiederete il perché. Fermo dal GP di Abu Dhabi del 2022, senza aver praticamente fatto alcun test sulla Alpha Tauri, una delle peggiori auto della griglia di partenza, prende confidenza con la monoposto nelle prove libere del venerdì, si qualifica in tredicesima posizione e chiude la gara 13esimo.

Probabilmente l’australiano avrebbe potuto fare di più. La sua corsa è stata rovinata dal tamponamento di Zhou, al via, che lo ha obbligato a una sosta repentina. Spedito in 18esima posizione, grazie a una strategia vincente e una grande capacità di gestione delle gomme, riesce a risalire fino alla 13esima posizione. Arriva anche davanti a Tsunoda e quindi: cosa si poteva volere di più dalla prima di “The Honey Badger”?

Verstappen e Red Bull nella storia

Mi verrebbe da dire che nemmeno quando a dominare sono stati Schumacher, Vettel o Hamilton la Formula 1 fosse così scontata. Non a caso, anche io, tra i top del GP Ungheria non ho messo Verstappen e la Red Bull al primo posto. Lo sappiamo. Lo strapotere dell’attuale campione del mondo in carica è imbarazzante per tutti gli altri, anche per il suo compagno di squadra.

Verstappen è un fenomeno (credo che su questo punto nessuno possa darmi torto), è il valore aggiunto della Red Bull, perché per vedere il vero potenziale della monoposto anglo-austriaca basta guardare i risultati di Perez. La RB19, all’Hungaroring, ha eguagliato il primato di vittorie consecutive della McLaren MP4/4 del 1988.
Al via, nonostante la partenza dalla parte sporca, ha uno scatto perfetto, passa Hamilton e conduce la sua gara in solitaria. Non c’è stato un solo momento in cui la sua prima posizione sia stata messa in dubbio.

Fonte: Pirelli Press AreaVerstappen, Perez e Norris sul podio del GP Ungheria

Quando uno è un cannibale, non si accontenta. Stampa pure il giro veloce e si prende il punto aggiuntivo. Grazie a uno stratosferico 1’20″504, in appena un giro, stacca di mezzo secondo il suo compagno di squadra (ma non hanno la stessa macchina?) e gira più veloce di oltre due secondi rispetto alla McLaren di Norris. Come direbbe Guido Meda, Max Verstappen c’è. Solo Max però.

Birichinata Norris

In un Gran Premio di Formula 1 in cui di sorprese non ce ne sono state tante (oddio, forse mi verrebbe da dire che non ce ne sono state proprio), l’unico momento di vera goliardia è rappresentato dai festeggiamenti sul podio.

Norris, secondo alle spalle di Verstappen, ha deciso di stappare la bottiglia di spumante in un modo alquanto bizzarro: picchiandola sul podio. Peccato che il contraccolpo ha fatto cadere a terra il trofeo del vincitore, un vaso di porcellana del valore di 40 mila euro, un pezzo unico fatto fare in esclusiva per l’evento da un noto laboratorio ungherese. Attimi di imbarazzo per il giovane pilota inglese che si è reso conto del danno. Per fortuna Verstappen l’ha presa in ridere. Al massimo Max chiederà un rimborso alla McLaren.

FLOP

Ferrari

Ormai quasi stufa di parlare di flop Ferrari. Mi sembra quasi di sparare sulla croce rossa, ma non possiamo esimerci dal fare altrimenti. All’Hungaroring il Cavallino Rampante avrebbe dovuto tirare fuori gli attributi. Sulla carta, e solo su quella, la pista magiara avrebbe dovuto essere favorevole alle caratteristiche della SF-23 e invece la Ferrari non riesce a trovare la quadra.

L’ennesima gara anonima dimostra che il Cavallino Rampante non sia mai veramente uscito dalla crisi. E anche se la monoposto non è certamente all’altezza degli avversari, anche Leclerc ci sta mettendo del suo. Nonostante il monegasco, ieri, sia stato vittima del primo problema della stagione ai pit-stop da parte degli uomini in rosso, nel finale “Il Predestinato” si becca una penalità per eccesso di velocità in pitlane. Nel GP Ungheria la Ferrari non riesce ad andare oltre la settima e ottava posizione permettendo a Russell di mettersi davanti ai ferraristi nella classifica piloti.

Fonte: Ferrari Press AreaEnnesima gara anonima per la Ferrari che ai pit-stop fa i conti col primo problema di stagione

Non sto qui a mettere in croce Leclerc. La velocità e il talento è indubbio ma alle volte Charles perde la testa. Va troppo al limite e sbaglia. Sicuramente qualcuno metterà in croce me, mi definirà “pilota da tastiera” ma è proprio in questi momenti che non si dovrebbe sbagliare e massimizzare il risultato tenendo conto delle criticità del mezzo. Mi viene da pensare alle parole rilasciate da Vasseur, qualche giorno fa, in esclusiva ai colleghi di Motorsport.com, nel quale veniva sottolineato che Sainz non avesse i picchi del monegasco. Ok, vero. Ma guardando la classifica, anche se di poco, a pagare di più sembra essere la costanza dello spagnolo rispetto alla voglia di vincere di Charles. Opinione mia.

Aston Martin

Altro grande flop del GP Ungheria è Aston Martin. Sembrerebbe che la scuderia inglese abbia sparato tutte le cartucce disponibili per la stagione 2023 a inizio campionato. La monoposto di Alonso e Stroll ha perso terreno dalla Red Bull e si sta facendo risucchiare in classifica dalla Mercedes.

Lo spagnolo, che ci aveva abituato a podi a ripetizione, tanté che a maggio ancora di parlava della possibilità di vedere “Matador” sul gradino più alto del podio, ora ha solo sei punti di vantaggio su Hamilton. E in Belgio, la settimana prossima, potrebbe anche arrivare il sorpasso. Qualcosa che, ne siamo certi, ad Alonso non piacerebbe più di tanto. Più del nono e decimo posto la AMR23 non poteva ottenere. E se i presupposti sono questi… per Aston Martin si prospetta una seconda parte di stagione straziante.

La camicia di Nico Rosberg

Alzi la mano chi, guardando Nico Rosberg intervistare i piloti che avrebbero dovuto salire sul podio non ha pensato subito a Kai Ebel. Per chi non lo sapesse, Kai Ebel è uno dei giornalisti tedeschi della Formula 1 più amati. È uno dei commentatori della massima serie automobilistica dal 1992 e, in particolar modo, quelli non più giovanissimi come me, lo ricorderanno negli anni d’oro di Schumacher alla Ferrari, per le mise decisamente eccentriche.

Vestito nel paddock come un turista in vacanza in Italia, noi cittadini del Bel Paese, ricordiamo Ebel soprattutto per le sue camicie stravaganti. Colori e fantasie sgargianti che, ripensando a come si è presentato ieri Rosberg in pista, ci ha fatto pensare subito a lui. Possiamo dirlo con certezza: Ebel ha trovato il suo degno successore in quanto ad abbigliamento. Ripenso con malinconia a quando ho incontrato Nico, a Monaco, pochi anni fa, in camicia bianca, pantaloni antracite e cupcake in mano.

Guanyu Zhou

Il sabato tutti i riflettori erano su di lui. Piazza la sua Alfa Romeo in quinta posizione, davanti a Leclerc. Si parla di impresa, il cinese viene dato come possibile outsider del GP Ungheria ma in gara non ne imbrocca una a cominciare dalla partenza.

Allo spegnimento dei semafori rossi rimane bloccato sulla piazzola di partenza. Roba che nemmeno un ragazzo della scuola guida ti fa. Da quinto precipita fino alla sedicesima posizione, tocca Ricciardo, è il colpevole per aver innescato l’incidente tra le Alpine e, per questo motivo, si becca pure una penalità di cinque secondi. Ritenta Zhou, magari alla prossima sarai più fortunato.

RIMANDATO

Lewis Hamilton

Inizialmente l’avevo messo tra i flop. Poi ci ho ripensato e per me Lewis Hamilton è semplicemente rimandato. Dopo la stratosferica pole position ottenuta al sabato, si sono riversate grandi aspettative sulla Mercedes e sul pilota britannico. Forse sente la pressione. Prima di schierarsi sulla griglia di partenza prova più e più volte lo scatto. Perfetto.

Fonte: Pirelli Press AreaAllo start Hamilton si è fatto beffare da Verstappen che ha preso subito la prima posizione

Peccato, che quando Hamilton non avrebbe dovuto sbagliare, invece, arriva l’errore. Allo start prende un granchio, “dorme” quel secondo di troppo, forse è troppo concentrato per sbaragliare Verstappen. Peccato che pensando troppo all’olandese si faccia beffare da entrambi i piloti della McLaren.
Il suo errore alla partenza inevitabilmente influenza la sua gara. Non avrebbe vinto, la MCL60 era superiore per passo alla W14. Ma ha vanificato ogni possibilità di finire sul podio. Da ammirare l’umiltà mostrata proprio pochi istanti dopo l’erroraccio: “Sorry about that guys“, rivolto agli uomini del suo muretto. Un team radio straziante per loro e per i tifosi delle Frecce d’Argento.

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