Le auto elettriche e ibride sono state messe “in quarantena”. Che cosa significa? A causa dell’alluvione in Romagna che ha colpito gravemente molte zone della Regione, il Comune di Ravenna ha deciso di isolare le vetture elettrificate che sono rimaste sommerse dalle acque, per evitare ulteriori rischi e pericoli.
Le macchine hanno dovuto affrontare delle condizioni metereologiche estreme, contro le quali non sono progettate.
L’auto che ha preso fuoco
L’amministrazione comunale di Ravenna, in seguito all’alluvione di cui ancora si contano i danni, ha preso questa decisione dopo aver appreso la notizia di una Nissan Leaf che ha preso fuoco fuori da una concessionaria. Secondo quanto raccontato dallo stesso titolare, l’auto era rimasta in acqua per più giorni, senza circolare, prima di incendiarsi.
I Vigili del Fuoco avevano già chiesto a cittadini e attività commerciali e aziende di riferire la presenza di auto elettriche, per riuscire a mapparle ed evitare gravi rischi e problemi connessi alla terribile alluvione. Poi il fatto: l’auto elettrica che si incendia all’esterno della concessionaria, un problema risolto comunque in poco più di un quarto d’ora, fortunatamente con danni limitati.
Nonostante questo, il Comune ha voluto comunque prendere provvedimenti e tutelare i suoi cittadini. L’avviso dell’amministrazione infatti cita: “A scopo precauzionale, i concessionari e i soggetti privati che a qualsiasi titolo possiedono veicoli elettrici e ibridi che hanno subito immersione in seguito agli eventi meteorologici dei giorni scorsi, o che si trovano in ambienti particolarmente umidi, devono adottare alcune misure preventive a tutela della pubblica incolumità”. E continua: “In particolare tali veicoli devono essere posti per 15 giorni in quarantena, devono cioè essere tenuti in spazi esterni, con una distanza tra un veicolo e l’altro, da edifici e da altri veicoli di almeno 5 metri. Tali misure sono state disposte su richiesta dei Vigili del Fuoco”.
Auto elettriche a contatto con l’acqua: sono pericolose?
Di base ovviamente i veicoli elettrici e ibridi non sono pericolosi a contatto con l’acqua, altrimenti sarebbe impossibile andarci in giro anche solo nelle normali giornate di pioggia. Il problema che innesca infatti una reazione chimica in grado di generare un incendio può sorgere solo ed esclusivamente se penetrano acqua o aria all’interno del pacco batteria, che però dovrebbe essere realizzato e progettato per isolare totalmente le celle, anche in caso di incidente.
Ma la normativa UE richiede che l’auto sia in grado di resistere a eventuali infiltrazioni d’acqua fino a un’immersione a un metro di profondità per 30 minuti, e abbiamo visto infatti molti video pubblicati in rete di vetture elettriche “in viaggio” tra le enormi pozze d’acqua dell’alluvione in Emilia Romagna. Il concessionario di Ravenna ha spiegato anche: “Le auto elettriche, se circolano quando piove o se transitano anche con l’acqua alta, va detto a chiare lettere, non evidenziano alcuna criticità”.
Le auto elettriche sono sicure, ma quanro accaduto in Emilia Romagna nei giorni scorsi non è di certo un evento ordinario, ma eccezionale e quindi fuori dalla portata di ogni tipo d’auto, non solo elettrica. Qualsiasi veicoli infatti non è progettato per resistere tante ore o addirittura diversi giorni sott’acqua.
È bene ricordare comunque che qualsiasi mezzo soffre in differenti situazioni limite: le infiltrazioni di aria o di acqua possono essere letali per le auto elettriche, come per i motori termici invece il carburante è pericoloso se in contatto con fonti di calore o fiamme. La conseguenza è sempre l’incendio. Per evitare che questo accada, bisogna prendere tutte le precauzioni tecniche e normative e tutelarsi, proprio come ha fatto il sindaco di Ravenna.
Ogni auto elettrica e ibrida sommersa in acqua deve quindi stare almeno 15 giorni in quarantena per evitare il pericolo di incendi e tutelare la popolazione, già in ginocchio a causa dell’alluvione.