“No more ponte, before Roggia?” Esatto, caro appassionato straniero che vedi per la prima volta in video nel 2017 passare auto da corsa tra il cosiddetto Curvone (di Biassono) e la seconda Variante in quel di Monza. Tutto libero adesso, non più sponsor che campeggiano in alto o verticali a fianco del manto asfaltato, nessun piccolo angolo d’ombra. Quel datato e non troppo ben mantenuto, oggi poco utile nella pratica e certo visivamente ingombrante ponte, è stato abbattuto, in due giorni.
Da gennaio 2017 “Monza perde un altro pezzo della sua grande storia di un tempo” si è sentito dire, o visto scrivere da qualche parte; ma francamente la storia è fatta per esser valorizzata quando serva, ricordata sempre, superata quando vi sia modo di migliorare. Non pare sia questo un caso su cui pianger troppo, anzi, tra le tante cose cambiate negli ultimi 25 anni a Monza, ve ne sono di infinitamente più malinconiche e irripetibili. Quando edificato nel 1971, quel passaggio serviva sia a esporre, con la sua rotondità del tempo adatta a supportarlo, un noto marchio inglese di pneumatici (come a Le Mans, ndr) sia a farci passare pedoni dall’esterno dell’impianto verso il cuore del percorso, con quei sentieri che sanno profondamente di parco ma conducono anche brevemente, impolverandosi o infangandosi secondo i casi, tra l’interno della prima variante e quello della Roggia. Caduto in disuso anche per questioni di sicurezza, divenne nel tempo molto utile come spazio pubblicitario, ingrandito nei pannelli e associato per decenni a marchi italiani del mondo automotive e degli alcolici su fondo blu, per alcune annate con richiami alle forme del Duomo. Diciamocelo e diciamolo, a quelli che hanno condiviso sui loro canali social il triste rimpianto: più che un’icona storica era purtroppo divenuto un cosiddetto pugno (metallico – coperto di sponsor finché ce n’erano, ma molto più spesso freddamente anonimo) in un occhio e a parte il concedere un po’ di ombra in estate, o fornire qualche minimo supporto per gli operatori in pista (media e commissari) a nulla più serviva realmente per il grande pubblico.
Con la gestione SIAS alle strette e ben altri problemi, formali, politici e anche economici, da appianare prima del via di un’altra stagione, la manutenzione necessaria alla struttura metallica non visibile sotto quei grandi pannelli è stata messa da parte, per un più rapido e risolutivo abbattimento nel mese di gennaio. Vedremo adesso più linearmente quelle inquadrature, da osservatori e ci mancherà, nemmeno troppo, quel riferimento in pista a pieno gas prima di frenare e prender la corda per la variante Roggia. Più dei ricordi di quel blu intenso di fine secolo, visto che quelli recenti, di ricordi, il colore lo hanno grigio spento, salvo i tre giorni del GP F1, è casomai forte la curiosità per un possibile giallo e bianco, o forse verde, di quello sponsor che andrà a titolare il bordo pista di quella zona per le future gare importanti che, speriamo, continuino a essere ospitate nel Tempo della Velocità per altri decenni. Intanto, un calendario eventi 2017 leggermente più ricco di quelli delle ultime annate è stato confermato e qualora dovesse seriamente venire utile, un nuovo ponte sicuro e fruibile a pieno, potrà sempre essere ricostruito.