AGI – Il percorso è ancora lungo, ma un passo importante è stato fatto. Roma Expo 2030 è un po’ meno un’idea, un po’ un progetto. La missione degli ispettori del Bureaus International des exposition, il Bie, si è conclusa e a fine conferenza stampa degli ispettori qualcuno ha chiesto se, nel progetto romano vi fossero punti deboli, il segretario generale del Bureau international des exposition, Dimitri Kerkentzes, ha ironicamente risposto: “Roma è troppo bella, sarà difficile per le altre città competere con Roma. Al Bie siamo felici perché abbiamo una candidatura che sarà un punto di riferimento per il futuro”.
Del resto per gli ispettori lo spettacolo che si è presentato ha i colori e le forme del Colosseo, che ieri sera si è presentato nella sua imponente veste antica sotto le moderne e innovative luci di 500 droni. “Da vent’anni faccio questo lavoro e quello che ho visto ieri sera mi ha davvero colpito. È stata una cosa da togliere il fiato, questo dimostra la cultura che potete offrire in Italia e quello che potrete fare nel 2030”. Così il Presidente del Bie, Dimitri Kerketzes. Rispetto della visita, cominciata martedì scorso e conclusa oggi, il presidente della delegazione del Bureau, Murager Sauranbayev, ha detto “è stata molto efficiente e ben organizzata”.
Un progetto di lungo periodo
“L’Italia è candidata per ospitare Expo nel 2030 – ha detto Sauranbayev -. Secondo le regole del Bie, terminato il periodo delle candidature, il Bie invia una serie di missioni nei Paesi candidati. Il programma consiste in una serie di incontri con rappresentanti locali e nazionali, in gruppi di lavoro, incontri con gruppi di interesse. La missione è iniziata martedì ed è finita oggi. Tutti, a tutti i livelli, hanno espresso il pieno appoggio a ospitare Expo a Roma e hanno detto che il progetto fa parte di un piano di lungo periodo. La missione ha anche incontrato i gruppi parlamentari, le attività produttive, la società civile e i sindacati. Ci sono stati una serie di incontri di lavoro per valutare tutti gli aspetti di Expo. La missione ora scriverà una relazione sulla fattibilità del progetto che verrà presentata al comitato esecutivo del Bie”.
La delegazione ha anche analizzato tutti gli aspetti del progetto, riscontrando come particolare più innovativo “la volontà di collaborazione e andare avanti anche dopo Expo”, come ha sottolineati il segretario generale del Bie Dimitri Kerkentzes nel corso della conferenza stampa finale della visita degli ispettori a Roma per Expo 2030. “Abbiamo visitato il sito di Tor Vergata, e al di la delle Vele lo sviluppo permetterà di servire un’area molto ampia con un ospedale e l’università. Poi c’è la sostenibilità. – ha aggiunto – Poi mi ha colpito la voce unica. Non solo il governo o gli enti locali hanno espresso sostegno, c’è anche la presenza della società civile. L’impressione è che questo processo rafforzi l’unita nazionale. Per noi è la candidatura dell’Italia”.
Massolo: “Siamo fiduciosi”
Una visita “andata bene”, secondo il presidente del Comitato promotore di Roma Expo 2030, Giampiero Massolo. “Siamo riusciti a dimostrare che abbiamo un progetto solido, sostenibile, soprattutto condiviso dalle autorità nazionali, locali, dalle forze politiche di maggioranza e opposizione, dalle forze sociali e soprattutto dell’opinione pubblica e dalla società civile. Abbiamo anche il mondo delle università, delle aziende e della cultura”, ha detto, aggiungendo poi che “tutto questo non è proprio comune a molte altre latitudini di questa Expo della libertà, dell’inclusione e del lavorare insieme. – ha proseguito – Sono fiducioso, credo che quando il Bie dovrà deliberare sulla qualità dei progetti, il nostro non mancherà di giocare la propria parte con grande autorevolezza. Dopodiché sappiamo che abbiamo una concorrenza molto intensa da parte dell’Arabia Saudita, della Corea del Sud, sono paesi potentissimi a vario titolo e con varia modalità, ma noi siamo fiduciosi e ci apprestiamo al voto di novembre con molta fiducia”.
Prossimo passo della procedura, la riunione del Comitato esecutivo del Bie, prevista entro la prima decade di maggio, per deliberare in base agli esiti delle missioni ispettive. Lì si deciderà chi potrà proseguire e chi invece si fermerà. “Noi auspichiamo che tutte e quattro le città candidate possano farlo, inclusa Odessa. Siamo ovviamente molto fiduciosi di proseguire noi”, ha detto Massolo. “Il 20 giugno ci sarà a Parigi una Assemblea generale del Bie proprio per continuare a presentare il nostro progetto. Poi ci sarà la volata finale fino al voto di novembre” ha concluso.
Su ogni previsione pesano però le parole pronunciate oggi dal presidente del Bie Kerketzes. “L’Italia può farcela, abbiamo visto di recente che ha organizzato l’Expo di Milano, un grande successo. Ci possono essere delle difficoltà, ma questo non vuol dire che non sia possibile organizzarla”.